Regia di Tomaso Walliser vedi scheda film
L'impatto del Commodore 64 a livello sociale fu enorme. Solo 30 anni dopo la Apple ottenne qualcosa di paragonabile con l'uscita dell' iPhone...
In principio erano le calcolatrici elettroniche da tasca. Ve le ricordate all'inizio degli anni '70? sembrava che improvvisamente nessuno ne potesse fare a meno: in casa, al lavoro e soprattutto a scuola dove si cercavano (anche per chi era alle medie) quelle più complesse che risolvevano persino le equazioni di 1° grado! Poi, come tutto era cominciato, altrettanto rapidamente finì.
E cosa fare dunque di tutti quei chip che rimanevano nei magazzini? La risposta era semplice: usandoli in maniera diversa, collegati a un video e a una tastiera, si erano creati i rudimenti di un piccolo computer. Ci lavorarono in tanti: non solo Jobs & company. Il visionario imprenditore Jack Tramiel ci costruì sopra la sua (e forse nostra) fortuna con l'idea che si potevano realizzare computer piccoli, da scrivania e che potevano entrare in tutte le case. Laddove IBM preferiva il mondo dell'impresa e Apple quello della scuola e dell'università, Commodore (Tramiel) si mise in testa che ogni "normale" famiglia potesse avere un computer in casa e soprattutto a prezzi inferiori di più del 50% rispetto agli altri. E ci riuscì grazie ai videogiochi: i videogames furono il grimaldello per far arrivare tastiera, floppy-disk e quant'altro in tantissime case e avviare una nuova alfabetizzazione, quella della generazione informatizzata. A quell'epoca infatti i computer erano prodotti con l'idea che potessero essere anche programmati dall'utente grazie al linguaggio BASIC, inventato da Bill Gates e ceduto a Tramiel a costo zero.
Me lo ricordo anch'io: il mio Commodore 64 era il mio orgoglio! Per acquistarlo, avevo convertito (facendo una scelta di cui non mi sono mai pentito) i soldi di una vacanza estiva; ma poi era diventato il compagno di una larga fetta di vita, non solo per l'intrattenimento, ma anche per i programmi "seri" utilizzabili come la videoscrittura (con la stampante ad aghi il cui rumore era per me una musica) e il foglio di calcolo e i programmi personalizzati scritti da me. Che tempi!!
Il documentario ripercorre le fasi concitate di quel brillante periodo e in particolare le sorti della Commodore, dai successi degli anni '80 al triste epilogo nel decennio successivo, con una certo tono agiografico nei confronti del fonddatore Tramiel.
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