Una bella e ricca donna di Manhattan (Mimi Rogers) è l'unica testimone oculare di un efferato omicidio occorso durante un party in una location esclusiva.
Per la polizia diviene importante proteggere la testimone dalla minaccia di un assassino di cui si conosce già praticamente il nome, ovvero l'ex socio e da poco tempo acerrimo rivale del defunto, e che si è dato alla macchia dopo l'assassinio. Pertanto l'esperto detective Mike Keegan (Tom Berenger) viene incaricato di proteggere la donna, vivendo praticamente a casa della donna.
In particolare il poliziotto deve proteggere la donna in orari notturni, e l'attrazione tra i due, entrambi alle prese con unioni sentimentali piuttosto alla deriva, finisce per far scattare la scintilla che li porta a consumare una relazione intima segreta.
Ma la moglie del poliziotto (Lorraine Bracco), pure lei nell'arma, intuisce presto che tra suo marito e la bella donna può esserci qualcosa e la circostanza fornisce alla donna il pretesto per cacciare di casa il consorte.
Il killer non mancherà di ripresentarsi, nonostante la protezione attorno alla testimone, riuscendo a prendere in ostaggio la donna ed il figlio, ma un intervento a sorpresa riuscirà a debellare la minaccia del folle carnefice.
Sarà anche l'occasione, per ognuno dei due nuovi amanti, per tornare ognuno al proprio ruolo, facendo in modo che la razionalità e la coscienza prevalgano sull'istintività ed il desiderio.
Dopo il flop inaspettato del progetto costoso di Legend, Ridley Scott torna in regia con un film su commissione, produttivamente e finanziariamente di poche pretese rispetto ai suoi sontuosi film precedenti.
Chi protegge il testimone, titolo italiano un po' pedante che sostituisce lo splendido originale Someone to watch over me, che a sua volta prende spunto da una bella canzone di George e Ira Gershwin in una versione riadattata da Sting, è un thriller efficace per quanto stilisticamente un po' laccato, scritto dal bravo sceneggiatore Howard Franklin (quello di Occhio indiscreto e dello script de Il nome della rosa).
Un bel terzetto di attori affascinanti come Tom Berenger, Mimi Rogers e Lorraine Bracco sfoggia abiti, pettinature e accessori tipici di quell'esuberante fine decennio, con vestiti femminili con spalline esagerate e altri scintillii che testimoniano, ora più che mai, la fine di un'epoca di esuberanza e opulenza ora lontano ricordo di un'epoca ormai sepolta.
L'incastro funziona, ben congeniato e tenendo anche conto che il colpevole si smaschera sin troppo facilmente già ad inizio film.
Scott dirige con la abituale padronanza di stile, ed il film, dalle atmosfere cupe e galvanizzanti, che di fatto resta un capitolo minore della sontuosa carriera del celebre regista, risulta oggi valido soprattutto come testimone di costume di un'epoca che sembra già uno scintillante passato remoto.
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