Regia di Jared Cohn vedi scheda film
Thriller surreale, tardivamente ispirato da Saw - L'enigmista e dal quale preleva -di peso- l'intero soggetto. La variante, costituita da un incipit durante la guerra in Afghanistan, poteva essere meglio sviluppata e dare luogo ad un film più originale.
31 ottobre 2004, Islamabad (Pakistan). Tre soldati americani vengono catturati dai talebani. Due di loro brutalmente giustiziati, un terzo orribilmente sfregiato in viso.
31 ottobre, oggi. Un diverbio con un uomo su sedia a rotelle e dal volto coperto, anticipa la partenza del complesso musicale -in prevalenza composto da ragazze- Kill Pussy Kill che si sta muovendo per partecipare ad un importante concerto. La sosta in una deserta area di servizio, a causa di un danno al motore, vede il gruppo costretto ad accettare il passaggio offerto da uno strano benzinaio. Troppo tardi i componenti della band si rendono conto di essere caduti in una trappola mortale. Dopo essere stati sedati riprendono i sensi solo per trovarsi prigionieri in un seminterrato. L'ex militare invalido e sfigurato in Afghanistan, nascosto in una stanza segreta mentre tiene monitorato lo svolgersi degli eventi, detta le regole di un gioco mortale: i ragazzi devono tentare di superare tre stanze, non prima di avere sacrificato uno di loro ad ogni passaggio.
"Perché voi americani festeggiate un giorno così stupido?" (Domanda di un talebano, su Halloween, rivolta ai soldati prigionieri)
Jared Cohen è un prolifico regista di film destinati al circuito televisivo o, in alternativa, a quello dell'home video. In due contesti abbiamo avuto modo di citarlo su Film TV: il primo in relazione all'inqualificabile Hold your breath (giunto in DVD anche da noi); in seguito recensendo l'inguardabile produzione Asylum dal titolo Evil nanny. Con Halloween pussy trap kill kill, Cohen tenta il salto di qualità, favorito da un budget più importante e dalla libertà creativa che gli consente di scriverne anche la sceneggiatura. Nonostante le buone premesse, anche questa volta il risultato finale non si discosta da quello dei predecessori citati.
Ispirandosi spudoratamente a Saw, Cohen traduce in immagini una brutta sceneggiatura, priva di senso e finalizzata a mettere in scena solo qualche momento splatter.
L'autore poteva (grazie all'interessante incipit) optare per una narrazione più elaborata, approfondendo la figura del killer e le sue motivazioni che restano invece secondarie, sullo sfondo, per non dire eclissate dalle intenzioni di realizzare il solito slasher sanguinario, privo di senso e pretese.Tra acidi sparati nelle stanze sui componenti della band musicale, gas sarin, bombe a mano e fucilate (queste ultime riservate come scherzetto riservato a chi passa bussando di porta in porta la notte di Halloween, in cerca di caramelle) il film si muove svogliatamente senza mai riuscire a creare il giusto clima di intrattenimento. Via di mezzo -per scenografie multicromatiche e sviluppo politically incorrect- tra un prodotto classico della Troma, concitate sparatorie alla Tarantino e prevedibili giochi studiati sul modello Jigsaw, Halloween pussy trap kill kill finisce per essere uno dei tanti titoli horror destinati ad un veloce consumo, come prodotto audiovisivo usa e getta (e soprattutto dimentica). Nonostante la ritmata messa in scena e un manifesto che tenta di rendere appetibile il prodotto, ci troviamo di fronte ad un film prevedibile, scontato, routinario e -non di secondaria importanza- brutto.
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