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La caduta degli dei

Regia di Luchino Visconti vedi scheda film

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La recensione su La caduta degli dei

di logos
8 stelle

La storia di una famiglia dell'alta borghesia tedesca che precipita nell'inferno nazionalsocialista. Il tema della decadenza ci riporta ai Buddenbrook mentre quello del nazional-socialismo al Doctor faustus di Thomas Mann, il tutto condito nella trasposizione nella Germania anni '30 del Macbeth di Shakespeare.  

Un manifesto di opera totale perché attraverso le vicende degli Essenbeck  viene rappresentata la storia stessa della Germania hitleriana. Davvero incredibile vedere come Visconti abbia potuto con eleganza mettere in opera una pluralità di temi schiaccianti con sapiente congenialità, attraverso i tre assi portanti della produzione politica, economica e sessuale, incastonati gli uni negli altri per definire, all'interno della famiglia che si fa teatro borghese, il movimento disumano e tragico del dodicennio nero che trova la sua più sordida espressione nell'atto dell'incesto quale macchinazione del suicidio borghese attraverso i propri stessi gendarmi. Non ha senso chiedersi a quali condizioni  psicoanalitiche un pedofilo possa agire l'ncesto con la madre per distruggerla, diventando l'incesto stesso il simbolo disumano della tragedia di un popolo disancorato e represso.

Ingrid Thulin, Dirk Bogarde

La caduta degli dei (1969): Ingrid Thulin, Dirk Bogarde

L'omosessualità delle s. a., la pedofilia omicida, l'incesto, i complotti sono i ripiegamenti di un desiderio schiacciato e reso paranoico dalla macchina nazista che prolifera distruggendo le stesse basi che l'hanno resa possibile, perché il nazismo è intriso di questa logica castrata e vampiresca: la distruzione di ciò che lo rende possibile fino al suicidio, perché non resti più nulla del vivente. Le acciaierie della famiglia Essenbeck verranno completamente nazificate proprio grazie ai membri di questa famiglia, la quale credendo di servirsi del nazismo per ingrandire il proprio potere ne viene in realtà divelta con le sue stesse violenze e crudeltà, e con la stessa logica sadomasochista e paranoide del nazismo, distruttiva e autodistruttiva.

 

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