Regia di Luchino Visconti vedi scheda film
La famiglia Essenbeck,retta dal patriarca Joachim, è una sorta di microcosmo attraverso cui filtrare tutto il fermento politico e la deriva autoritaria che sta scuotendo la Germania in primis e tutta l'Europa di riflesso.Gli avvenimenti narrati sono situati tra il 1933 e il 1934,la scia di sangue che percorre la famiglia di industriali dell'acciaio rappresenta in sedicesimo tutto il sangue sparso nella Germania che si sta preparando al regime totalitario nazista.Visconti dall'alto del suo senso estetico riprende tutto come se fosse una tragedia,scenografie comprese.Le ambientazioni funeree di stampo teatrale si susseguono in un film sicuramente ostico da seguire ma altrettanto sicuramente stimolante per come conduce lo spettatore in un sorta di inferno estetizzato,tanto crudele quanto prezioso.In filigrana si nota la riproposizione delle tematiche dello shakespeariano Macbeth ,l'assenza di eticità nel potere,un aristocrazia dissoluta che è causa del suo male per i propri costumi laidi e immorali.Accanto a queste tematiche abbiamo sempre presenti quelle inerenti la dissoluzione dell'unione familiare (che sono il cardine di capolavori assoluti come Il Gattopardo e Rocco e i suoi fratelli) ma anche più di influsso della grande letteratura europea,Mann in primis.Tenendo presente che questo film non ha origine letteraria ma il soggetto e la sceneggiatura sono dello stesso Visconti assieme a Nicola Badalucco ed Enrico Medioli.A me piace pensare a questo film considerandolo un superbo melodramma familiare in cui Joachim,il patriarca,cercando di assicurare alla propria famiglia un futuro il più luminoso possibile cerca di indovinare quale sia la scelta politica più azzeccata.E sceglie la via nazista pur aborrendola in tutto.L'unione familiare simbolegggiata proprio da Joachim,vacilla pesantemente da subito,la sua stirpe(che proprio come il popolo tedesco di cui è uno spaccato attendibile,si divide in favorevoli al nazismo e decisamente contrari,più che altro perchè impauriti dal possibile precipitare degli eventi)non trova di meglio che giocare a massacrarsi ferocemente anche attorno a una tavola imbandita.E quando il patriarca non c'è più si scatenano tutti i peggiori istinti.E'l'inizio della fine,è la tragedia annunciata,è il precipitare nell'abisso.Visconti ci regala momenti di cinema sublimi grazie ad attori che aderiscono al loro ruolo in maniera quasi parossistica,scenografie espressioniste e tagli di luce che squarciano la visione dando al tutto un aspetto grottescamente innaturale ma cromaticamente assai potente.La sua messa in scena è raggelante ed è esatto specchio di quanto sono negativi i personaggi che percorrono il film.La caduta degli dei non è un film sulla genesi del nazismo che viene più raccontata che vista.E'semplicemente un altro grande film che cerca di arrivare a comprendere quanta tenebra possa essere racchiusa nel cuore dell' uomo....
la direzione degli attori è sublime,la regia com al solito preziosa
ottimo
notevole
forse la sua prova migliore
non male
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