Regia di Luchino Visconti vedi scheda film
Un bel film, pur non essendo proprio sullo stesso livello di Morte a Venezia: saga germanica dalle molteplici ascendenze culturali in cui il regista rappresenta la funesta ascesa del nazismo attraverso il microcosmo di una famiglia di ricchi industriali della Ruhr, i cui membri sono dilaniati da una serie di conflitti personali. Come spettacolo risulta serrato e avvincente, pur peccando talvolta di effettismo. Grande compagnia di attori, tutti perfettamente a proprio agio, fra cui Helmut Berger (che fa un'ottima imitazione della Marlene Dietrich dell'Angelo azzurro, molto apprezzata dalla stessa attrice), Ingrid Thulin e Dirk Bogarde. La trama è molto ben congegnata e la regia la serve in maniera ammirevole : i temi sono quelli tipici della disgregazione familiare, della violenza nei rapporti umani, dell'avidità e della corruzione. Molti colpi di scena che tengono desta l'attenzione dello spettatore, con un'ombra di compiacimento per certe scelte a mio parere discutibili (l'incesto fra Berger e Thulin poteva essere reso in maniera forse più allusiva). Nella fase conclusiva della carriera viscontiana è uno degli esiti più interessanti, però non mi convince come capolavoro.
VOTO 8/10
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