Regia di David Kerr vedi scheda film
Dopo ben 7 anni, ecco che ritorna al cinema il grandissimo Johnny English con il suo ultimo capitolo di questa decennale trilogia. Ed essendo un fan del personaggio, non potevo che attendere questo suo ultimo film per ritornare a ridere come un bambino alla sua genuina comicità slapstick.
Rowan Atkinson infatti, si conferma essere uno dei migliori caratteristi degli ultimi 20 anni, un'icona immortale grazie al personaggio di Mr. Bean, che ha saputo reinventarsi con una sua controfigura parodistica degli agenti 007.
Dopo aver amato il primo capitolo e apprezzato il secondo, non posso riservare lo stesso entusiasmo per l'ultimo. Sappiamo tutti che in un film di Johnny English non si punta sull'originalità della trama e sulla serietà dei suoi contenuti, ma ugualmente i tempi comici e i personaggi macchiettistici devono risultare un minimo congegnati ad una storia lineare.
Purtroppo la ripetitività degli sketch comici, uniti ad una sceneggiatura abbastanza debole nella caratterizzazione e nella narrazione di una trama inverosimile ma ugualmente intrigante, porta inevitabilmente quest'ultimo capitolo ad essere il più debole della trilogia, essendo privo di scene iconiche come nei primi due. Seppur ritorni il fedelissimo collega Bough, la donna affascinante di turno risulta abbastanza anonima, come gli stessi nemici dell'agenzia britannica che nella loro banalità smorzano il ritmo del film, lasciando tutto sulle spalle del carisma di Rowan Atkinson.
Nonostante questi difetti, il film risulta ugualmente divertente nella sua semplicità ed è riuscito comunque a strapparmi delle grasse risate, soprattutto nella scena del ristorante che rimane la mia preferita. Non il Johnny English migliore, ma che rimane comunque un onorevole tributo all'immensa carriera di Rowan Atkinson.
Voto 6+
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