Regia di David Kerr vedi scheda film
Arrivato al terzo episodio, Rowan Atkinson fa di Johnny English uno 007 che non sa usare i gadget moderni (lui, che deve affrontare un esperto in tecnologia che ha fatto saltare le coperture degli agenti segreti di tutto il mondo), ma anche un nostalgico di tutto quel che erano gli anni '80 (macchine e musica, soprattutto). Non del tutto riuscito.
Arrivato al terzo episodio, Rowan Atkinson fa di Johnny English uno 007 che non sa usare i gadget moderni (lui, che deve affrontare un esperto in tecnologia che ha fatto saltare le coperture degli agenti segreti di tutto il mondo), ma anche un nostalgico di tutto quel che erano gli anni '80 (macchine e musica, soprattutto). Non del tutto riuscito, nonostante le gag spassose delle pillole speciali, dello scambio di Smarthphone e della realtà virtuale. Emma Thompson è un Primo Ministro inglese, in stile Theresa May, isterico mentre Olga Kurylenko, la bella di turno, prende in giro bene i suoi trascorsi bondiani, interpretando una spia russa (sempre in tailleuer e tacchi alti) che si lascia simpaticamente prendere a portate in faccia dal protagonista. Immancabile il Bough di Ben Miller, simpatici e spassosi i camei di Edward Fox, Charles Dance e Michael Gambon (capisco più i primi due che quest'ultimo, che lo associo a Harry Potter che ai Bond film), un pò incolore l'avversario di turno che fa rimpiangere quello di John Malkovich del primo episodio. Vorrei che Steve Carell, in America, rispondesse a questi film con una seconda puntata del suo "AGENTE SMART - CASINO ROYALE", da cui questa pellicola prenda molto dalla serie tv originale "GET SMART" con Dan Adams, assieme ai film dell'ispettore Clouseau di Peter Sellers e del tenente Drebin di Leslie Nielsen. .
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