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Ant-Man and the Wasp

Regia di Peyton Reed vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Ant-Man and the Wasp

di axe
6 stelle

In questo episodio, Scott Lang torna ad indossare la tuta che lo trasforma in Ant-Man, per aiutare lo scienziato Hank Pym e sua figlia Hope a rintracciare nella "dimensione quantica" la loro, rispettivamente, moglie e madre, Janet, rimasta ivi bloccata sin dagli anni '80 per aver disattivato un'arma nucleare. Ant-Man e Hope, che agisce sotto nome di Wasp, sono contrastati dal trafficante Sonny Burch e la sua banda, interessati alle tecnologie della squadra dei "buoni" e da Ava Starr, una sorta di fantasma, divenuta tale in conseguenza di un incidente del quale ritiene responsabile Pym, ed intenzionata a sfruttare l'energia quantica di Janet per recuperare la corporeità. Film di supereroi dalle tonalità leggere, tanto da renderlo quasi una commedia, non mi è piaciuto tanto quanto il predecessore. Come per altri racconti di supereroi, è necessario, per comprendere pienamente la trama, conoscere non solo l'antefatto narrato nel prequel, ma anche altre vicende dell'universo narrativo "cartaceo" - e ormai anche cinematografico - dal quale è tratta la storia. Il protagonista, infatti, si trova in una condizione particolare a causa di eventi raccontati in "Captain America - Civil War", che, casualmente, ho visto non molto tempo fa. Se così non fosse stato, non essendo appassionato di vicende di supereroi, certamente avrei avuto qualche difficoltà. Posto che si riesca a comprendere la trama, il film si segue con piacere. Al susseguirsi di sequenze di azione si accompagnano toni resi leggeri da dialoghi distesi e brillanti e dall'assenza di "cattivi" veramente cattivi. Il personaggio più studiato è la tormentata Ava Starr, figura resa drammatica dalla tragedia vissuta durante l'infanzia. A causa di un incidente del cui verificarsi considera responsabile Pym, ha perso non solo il suo corpo, ma anche i genitori. Nonostante Questo evento l'abbia tanto indurita da spingerla a cercare salvezza in una sorta di vendetta, non è d'indole malvagia. Di ciò sembrano consapevoli anche i protagonisti, che si limitano a neutralizzarla e ne progettano un salvataggio. Tra gli attori, nessuno mi ha particolarmente colpito. Ho comunque avuto piacere di rivedere Michael Douglas (Hank Pym) e Michelle Pfeiffer (Janet). Pur essendo privo di particolari pregi, il film è divertente. Ritengo, però, indispensabile, per un pieno apprezzamento, la conoscenza della "mitologia" narrativa cui fa riferimento la storia.

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