Regia di Abel Ferrara vedi scheda film
Che cos'è la vita senza una dose di qualcosa una dipendenza? ( Baustelle )
Conoscere il male per affrontarlo e studiarlo sulla propria pelle. Avere dentro di se una dipendenza è il miglior modo per capire che cosa è l’uomo e la sua morale. La teoria diventa pratica e l’esistenza diventa la ricerca quotidiana e incessante della nostra “droga”. L’uomo per procurarsi il piacere deve fare del male agli altri, vittime che possono diventare carnefici quando scoprono il fascino del vizio quando il loro sangue è infettato. Il bisogno continuo del sangue si riversa nelle pagine di una tesi di filosofia, una pratica di vita riempie una ricerca teorica così che le risposte sono letteralmente dentro di noi. La dose quotidiana di prede non risparmia nessuno amici e amiche diventano carne che soddisfa il nostro piacere. Ferrara fotografa fin dall’inizio un’umanità molto disumana nel commettere ripetutamente atrocità ogni volta in ogni guerra che sia il Vietnam o la Jugoslavia che fu, e nell’assegnare responsabilità personali per nascondere quelle pubbliche. In una New York in bianco e nero il rosso del sangue è vivido risalta di più, in una metropoli simbolo della civiltà l’istinto umano prende il sopravvento sulla ragione e il principio di realtà un limite da superare continuamente e senza rimorsi. Film originale che tiene insieme vampirismo e natura dell’uomo, eccessi da serie b nello stile e dialettica filosofico-religiosa da seria a nella sostanza. Opera ambiziosa che ci dice che i peccati del corpo sono necessari per vivere e ci dice anche che per morire è necessario salvare la propria anima per chi ci crede. Se guardi bene ci puoi vedere Carpenter e Bergman che discutono del bene e del male di Dio e dell’uomo.
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