Regia di Abel Ferrara vedi scheda film
Abel Ferrara quando si prende tanto sul serio fa proprio ridere: il suo maledettismo di riporto non va oltre alla stigmatizzazione della vita messa in atto da un adolescente "emo". Il martirio del vampirismo, compiacente e dipendente, conduce alla consapevolezza che il male esiste: pensa un po’ che originalità. I filosofemi, che abbondano tetri e dozzinali, servono solo a ricordarci che non stiamo guardando un horror movie: peccato che il fascino che il film riesce a esercitare deve dire tante grazie all'estetica da b-movie romeriano ideologicamente schierato, e pedantemente imitato. Scolastico.
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