Regia di George Stevens vedi scheda film
E' un bellissimo film, non un capolavoro in senso proprio, ma bellissimo. La regia di Stevens (come al solito) non è invasiva od enfatica, ma leggera e discreta. Non è una debolezza, però, ma una scelta, perchè il film lo gestisce ottimamente ed esso regge benissimo. Per il resto, va comunque detto che la Heptburn è la colonna portante; è bravissima e, nonostante il film sia tutto incentrato su di lei il fatto non pesa per niente, anzi. Ma ciò che forse l'opera ha di più bello è il messaggio umano. L'importanza ossessiva data al denaro, la brama di scalate sociali, il sciocco senso di inferiorità che spesso hanno i poveri, la vergogna, le bugie che si inventano: sono tutte futilità, che avvelenano la vita delle persone, le portano a comportamenti stupidi, a fare il passo più lungo della gamba. Gli stessi ricchi sono sciocchi nella loro superbia e il denaro non dà la felicità. Lei quasi perde il fidanzato per il complesso della povertà che ha, il padre quasi si rovina per far quattrini, mentre con poco era felice e stimato da tutti. La sete di denaro, anzi, può rovinare amicizie decennali, induce alla disonestà, semina invidia e rivalità. Alla fine vince l'amore, com'è giusto che sia. A modo suo, un film molto educativo, sia per persone in età frustrate per la sete inappagata di posizione sociale, sia per giovani che entrano nella vita adulta e nel matrimonio. Non sperate di vederlo in TV (lì ci fanno vedere solo cinismo, tradimenti e qualunquismo), compratevi il DVD.
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