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Squillo

Regia di Carlo Vanzina vedi scheda film

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LIBERTADIPAROLA75

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La recensione su Squillo

di LIBERTADIPAROLA75
4 stelle

Summa di quanto di buono e di cattivo c'è nel cinema di Carlo Vanzina.
L'inizio è molto serio, nel 1989 una famiglia contadina polacca assiste in televisione alla caduta del Muro di Berlino. Una delle figlie ha gli occhi speranzosi sul proprio futuro.
1996. Ritroviamo la ragazza a Milano che ha fatto i soldi con la prostituzione d'Alto Bordo. La giovane però non è cattiva, anzi di buon cuore, offre una lauta mancia ad un povero lavavetri suo compaesano.
Riceve la visita della sorella, al quale dice di fare l'interprete.
La sua scomparsa farà scoprire a quest'ultima la sua vera attività...
Quando le due ragazze si incontrano nel capoluogo lombardo, la squillo dice alla sorella, che le aveva chiesto "Cosa c'è nello Champagne?", "Le bollicine! La vita!", la frase sembra banale invece è evocativa sul lusso che attrae i poveri e li conduce alla corruzione (come è successo alla protagonista).
Il mondo della prostituzione in questo film è visto in maniera realistica e interessante. Le prostitute sono descritte come persone che vedono il proprio lavoro per un mestiere come un altro. Spesso hanno anche un cuore, dei sentimenti, simpatia, intorno a loro ci sono magnacci pappa e ciccia con la polizia, sbirri bravi e sbirri cattivi, politici e uomini di affari che comprano tutto col denaro, tradimenti, etc...
Se sul versante della descrizione di un Mondo è costruito meglio di certo cinema sopravvalutato (PRETTY WOMAN, etc...), quello che gli manca, essendo un giallo, è uno sviluppo di storia emozionante. Il finale è appunto uno dei più banali della Storia del Cinema. 
Se non avesse avuto una trama ma fosse stato solo un documentario, sarebbe stato un capolavoro!!!
Giudizio: 2 stellette e 1/2!!!

Sulla trama

Buona documentaristicamente, banale come poliziesco!

Sulla colonna sonora

Ottima ed efficace!

Cosa cambierei

l finale del film e il Cervello degli Italiani!!!!

Su Carlo Vanzina

Tanto per rimanere in tema di "Puttane", il Cinema di Carlo Vanzina è come il cervello degli italiani.
Avrebbe molto talento ma spesso dirige i film in fretta e furia su commissione, come se il Cinema, invece che un' Arte fosse un bene (o, meglio, male...eh eh!) industriale di primo bisogno, costruito in serie (OLE', UN'ESTATE AI CARAIBI, e via banalmente...).
Quando ha fatto l'artista e ha creato le storie come voleva lui ha firmato grandi film (IL PRANZO DELLA DOMENICA, SAPORE DI MARE, VACANZE DI NATALE, etc...), una volta ha fatto un lavoro su commissione ma gli è venuto molto meglio rispetto agli altri suoi film commissionatigli per far cassetta e sapete perchè? Perchè quella volta si è comportato ancora da grande autore, dopo aver letto il romanzo propostogli (già rifiutato da Michelangelo Antonioni) e avendolo ritenuto una gran porcheria, ha deciso di riscriverlo di sana pianta tenendo solo del soggetto originale l'idea (la scomparsa di una modella). Il film in questione è quel gran gioiello di SOTTO IL VESTITO NIENTE. Visto l'enorme successo i produttori gli hanno dato carta bianca e soldi. Lui con grande cast, realizza il suo sogno di trasporre in film il bellissimo e filosofico romanzo LA PARTITA. Il lavoro è tutt'ora il suo capolavoro. Intanto in quel periodo raccontava bene il nuovo capitalismo italiano (i film Da Bere), peccato che visti i successi i produttori pensarono di spremere il genere e i Vanzina finirono per mordersi la coda da soli. Quando non avevano più niente da dire offrirono soggetti fini a se stessi (MILIARDI, etc...), anche a distanza di anni. SQUILLO ne è appunto il risultato!
Cosa c'entra l'italiano medio? Vi siete mai chiesti perchè molte giovani coppie divorziano dopo pochi anni? Ve lo spiego io, se due si sposano perchè sono innamorati potrebbero vivere insieme a lungo. Spesso si cerca il matrimonio, invece, perchè l'etichetta dice che dopo i trentanni bisogna essere per forza sposati. Luogo comune per trovare la persona sbagliata e avere un rapporto che dura da Natale a Santo Stefano.
Sul fronte della politica è la stessa cosa. L'italiano medio non ha voglia di lavorare (più che altro rifiuta un lavoro se non è quello che vuole lui. Da come la vedo io se uno avesse davvero fame fa qualunque cosa, purchè onesta!!!), odia quello che vorrebbe (ricchezza e denaro) ma non vuole ammettere la sua gelosia. Negli ultimi anni al governo ci sono stati esattamente alcuni rappresentanti dell'italiano medio (Prodi, Monti ma soprattutto Berlusconi, che di cervello è come la maggior parte degli italiani ma di differente da loro, ha il conto in banca!!!), sempre criticati dagli stessi che li l'avevano messi, più che altro perchè sono il Capro Espiatorio della corruzione e dell'ipocrisia dell'italiano che vorrebbe tutto ma ha niente.
Parafrasando una celebre intervista fatta da Roberto Gervaso a Indro Montanelli: "Di chi è, secondo te, la colpa della dilagante crisi in Italia?" risposta: "Senza ombra di dubbio, soltanto degli italiani!!!"
L'italiano medio è qualunquista ed ipocrita. Non usa il cervello e vive in serie come se fosse un robot, con una vita costruita non da lui ma dalla religione e dalla televisione. Amen!

Su Raz Degan

Ha fatto pochi film ma recita molto bene!!!

Su Jennifer Driver

Molto carina!

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