Regia di David Cronenberg vedi scheda film
Il Cronenberg degli ultimi quindici - venti anni, fatta eccezione per l'ottimo Spider (2002), non mi ha convinto quasi mai completamente. E non fa eccezione questo Crash (1996) che fece parecchia sensazione quando uscì e di cui mi parlò tanto bene il mio fratello, che generalmente ha buon fiuto. Qui Cronenberg si appropria dell'idea di Ballard, che sulla carta appariva interessante, ma che, alla prova dei fatti, si esaurisce abbastanza in fretta e si esplica in un film che somiglia ad un tema nel quale viene ribadita tre o quattro volte la medesima tesi, senza portare elementi nuovi. L'attore principale, oltre tutto, quel James Spader che si era messo in luce con Sesso, bugie e videotape (1989), mi è sempre sembrato assai sopravvalutato.
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