Regia di Mike Nichols vedi scheda film
Commedia teatrale riportata sullo schermo con classe e ritmata (divertita) cadenza verbale. La perfezione è qui rasentata grazie a interpretazioni da Oscar.
Di rientro da una serata trascorsa in famiglia, la coppia di sposi composta da Martha (Elizabeth Taylor) e George (Richard Burton), inizia a questionare facendo ricorso ad un sarcastico linguaggio. Martha, in maniera particolare, si abbandona ad esternazioni fortemente offensive e annuncia al marito che, nonostante l'orario, una coppia appena conosciuta, grazie al padre di Martha, Nick e sua moglie Ada, sono in prossimità di arrivare. Puntualmente i nuovi amici bussano alla porta senza immaginare cosa, tra un brandy, un gin e un bourbon, la notte riserva per loro ...
Il taglio teatrale del film (ispirato ad una omonima pièce opera di Edward Franklin Albe) non danneggia affatto, al contrario vivifica, il ritmo della pellicola. Pellicola che si apre in maniera incantevole, sulle belle note di Alex North, con un eccezionale incipit (pressochè l'unica scena in esterni) di graduale preparazione, ovvero di quiete che anticipa tempesta. La tempesta è ben orchestrata dal regista, che ha la non trascurabile fortuna di potersi appoggiare su due attori da Oscar, due geni dell'interpretazione che rispondono ai nomi di Elizabeth Taylor e Richard Burton.
Nonostante l'intero girato (che supera la due ore) sia tutto circoscritto nello spazio (l'appartamento) e nel tempo (una sola notte) -quindi nel rispetto di messa in scena teatrale con unità di tempo e luogo- Mike Nichols realizza qui (al debutto in regia) il suo capolavoro, che può essere affiancato per magnificenza, solo dall'interessante successivo Silkwood (ottimo film per tutt'altri motivi). I magnifici duetti verbali tra coniugi (anche gli ospiti non sfuggiranno alla regola) nascondono, con raffinata intelligenza, il dualismo presente in un qualunque rapporto di coppia: l'indecifrabile confine che sta tra finzione e realtà. Finzione che sembra essere data da atteggiamenti più ordinari e convenzionali, contro la realtà che -complice l'abuso dell'alcol- si manifesta nel suo acido e (talvolta) sgarbato aspetto verbale.
Giustamente Chi ha paura di Virginia Woolf? si è aggiudicato diversi Oscar mentre in anni più recenti è stato destinato alla conservazione nel National Film Registry. È inoltre posizionato al settantesimo posto dei film più belli di tutti i tempi.
Citazioni
Martha, rivolta alla dolce metà: "... vuoi star zitto bocca di ciabatta?"
George: "Cosa volete da bere? Martha, spirito denaturato per te?"
Martha declina il carattere del marito: "George non aveva né grinta né una benché minima forma di ambizione. In realtà era una specie di verme... un verme grande e grosso (...) Un verme istruito, senza spina dorsale!"
In risposta al richiamo di Martha (un sonoro Hey), George, mentre è in giardino a bere con Nick: "Rumori della foresta. Animali in fermento... ecco l'usignolo!"
Curiosità
All'inizio del film Martha, appena entrata in casa, lamenta la modesta entità dell'appartamento in cui vive, attribuendo la responsabilità alle scarse possibilità economiche del marito. Martha, in un divertito in joke voluto dalla produzione, cita un "polpettone" prodotto dalla Warner Bros (non a caso la stessa che finanzia Chi ha paura di Virginia Woolf?), nel quale (quella ranocchia di) Bette Davis -coniugata con Joseph Cotten- sperimenta una situazione analoga, all'interno di una "topaia". Non ne ricorda il titolo e chiede più volte a George di che film si tratta. Il film in questione è Peccato (diretto da King Vidor nel 1949).
Semplicemente stupenda l'edizione in Dvd della Sinister, che offre il film in versione restaurata nel formato anamorfico 1.78:1. Ottima anche la traccia audio. Durata: 2h03m52s.
Incipit (musica di Alex North)
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