Regia di John Krasinski vedi scheda film
Eccolo qua, finalmente, l'horror fantascientifico in grado di portare un pizzico di originalità a un genere, il "post apocalisse", che è diventato la moda degli ultimi tempi. John Krasinski, attore di buona fama, regista per diletto, sforna una pellicola che sta in bilico fra l'horror e la fantascienza, diciamo, per fare paragoni un po' altisonanti, fra "Alien" e "Tremors". La particolarità, ciò che spicca e che dà una marcia in più al prodotto, è la quasi assenza di dialoghi parlati, essendo che queste misteriose creature vengono attratte dal più piccolo rumore, che siano voci o cardini delle porte. Questa situazione crea, da subito, un'atmosfera carica di tensione che non scenderà per quasi tutto il film, che dura i canonici novanta minuti. Una famigliola, padre, madre, tre bambini e un altro in arrivo, una casa colonica nel bel mezzo di vasti campi di frumento, e la lotta, giornaliera, per la sopravvivenza, usando il linguaggio dei segni per comunicare. Una leggera colonna sonora, necessaria, accompagna perfettamente gli eventi che, ovviamente, si faranno complicati e tesi piuttosto rapidamente. Bello, davvero bello, con più rimandi, come ho già scritto, ad "Alien", non certo per l'ambientazione, ma per le creature "gigeriane" e per come Krasinski, pure attore nel film, le utilizza. Prodotto mai di grana grossa, ben confezionato, ben recitato, ben girato, che fa trascorrere il tempo piacevolmente agli amanti del genere. In mezzo a tanta fuffa horror (pre) estiva, "A Quiet Place" merita più di un semplice sguardo. Promosso a pieni voti, in attesa di un probabile seguito, o chissà.
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