Regia di Barry Levinson vedi scheda film
Storia di una vendetta legalizzata.Per semplificare è questo quello che si racconta in questo film senza neanche porsi la fatidica domanda:è giusto vendicarsi di un reato subito commettendo noi stessi un reato?A mio parere non è mai giusto,ho un concetto più alto della giustizia e qui si arriva a scherzare anche con i santi(il dilemma morale che si dovrebbe porre il prete intepretato da De Niro...può un prete avere tali dubbi?Se ce li avesse allora è meglio che svesta l'abito talare).Levinson gira tre film al prezzo di uno ma stavolta quantità non fa rima con qualità.Il primo è la crescita dei ragazzi nel posto dove sono nati ed è sicuramente il più efficace:ottima ambientazione,voce fuori campo che spiega nel dettaglio,si intuisce una sorta di viaggio iniziatico,di crescita interiore oltre che fisica.Fino al patatrac:la scena del carretto degli hot dog che ai piedi di una scalinata della metropolitana uccide una persona,scena che richiama alla memoria la scena della carrozzina in La corazzata Potemkin,già citata amabilmente in Gli Intoccabili di De Palma (e che qui in Italia ha una valenza particolare grazie a Fantozzi in cui si bestemmia il verbo di Ejzenstejn).Da qui si viene introdotti al secondo dei tre film.Il genere è il carcerario ma a parte l'introduzione poi si sorvola sul dolore morale oltre che fisico al quale sono sottoposti i ragazzi.Come a dire,stanno crescendo ma nel modo sbagliato e nel posto sbagliato.Quelli che dovrebbero correggerli contribuiscono a fargli ancor di più deviare dalla strada maestra.Qui la retorica comincia già a fare capolino...Infine il terzo film ,il thriller giudiziario in cui si racconta sostanzialmente di una stangata al sistema giudiziario americano che secondo molti è il più evoluto al mondo.Tutto molto semplice,pure troppo:ma a me questa legge del taglione modificata e scorretta piace poco e il mio dubbio rispetto a quello che vedo è soprattutto morale.Detto del contenuto che trovo di abnorme moralità passiamo alla forma.Questo è il classico film da rimpianto per quello che poteva essere e invece non è:all'inizio può ricordare il Sergio Leone di C'era una volta in America e il modo in cui si narra questo mondo degradato e in cui il boom economico è solo una chimera raggiungibile per pochi,mi ha ricordato Quei bravi ragazzi di Scorsese.Ma non c'è quella poesia,quell'afflato lirico ,quella capacità di raccontare storie tipica del regista italiano e di Scorsese.Qui ha tutto una forma compilativa ed è un peccato perchè ci sono veramente dei grossi calibri impegnati a recitare e più o meno fanno tutti il loro lavoro con una nota di merito per il curioso avvocato unto e precisino ,con qualche piccolo problema di droga e alcol come dice lui ,interpretato da Hoffman.Il problema quindi risiede nel manico,nella sceneggiatura e nella regia che non riesce mai a volare alta.Vedo che in media è molto apprezzato dagli altri utenti,credo che sia suo malgrado un prodotto che non va oltre un aurea mediocrità,un prodotto con ben altre ambizioni e che invece fa parlare di grossa occasione sprecata.Un piccolo aneddoto personale:andai al cinema a (cercare di) vederlo.Mi sono addormentato dopo nemmeno dieci minuti...e quella era la parte che ho più gradito di tutto il film....succede....
un vecchio dinosauro che recita con classe
all'epoca giovane virgulto di luminoso futuro
per lui il grande successo non è mai sbocciato...
va col pilota automatico
una parte eccessiva che dà una bella botta alla sua faccia da bravo ragazzo
secondo me è il migliore del lotto
non si dimostra all'altezza tirando fuori un opera piatta registicamente e moralmente ambigua
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