Regia di Barry Levinson vedi scheda film
Negli anni Sessanta, quattro teppistelli newyorkesi uccidono disgraziatamente un uomo nel tentativo di rubare un carretto di hot-dog. Rinchiusi in un temibilissimo riformatorio, i quattro finiranno sotto le "cure" di altrettante guardie carcerarie, che li tortureranno, li sevizieranno, li stupreranno. Nel 1981, due di loro incontrano per caso l'orchestratore di queste imprese (Bacon) e lo uccidono a sangue freddo. Nel processo contro di loro, a sorpresa il vecchio amico Michael (Pitt), che dopo gli anni del riformatorio è diventato penalista, assume il ruolo di pubblico ministero mentre la difesa viene affidata ad un giurista ubriacone (Hoffman). Con magistrale alchimia, sotto l'egida del boss locale King Benny (Gassman) e la falsa testimonianza a fin di bene del prete che ha cresciuto i quattro monelli (De Niro), Michael perderà volutamente il processo, i due verranno scagionati e tutti torneranno alla vita di prima. Ma la voce fuori campo che racconta l'intera storia, che è quella autobiografica di Lorenzo Carcaterra, autore del romanzo (nel film è impersonato da Jason Patric), ci informa che i due rei faranno comunque una triste fine, mentre il terzo abbandonerà le aule dei tribunali. Costruito con grande efficacia narrativa e avvantaggiato da un cast di prim'ordine (peccato che vi figuri anche Brad Pitt, che rispetto agli altri fa la figura della pulce), Sleepers (questo è il termine per designare i giovani che hanno passato del tempo nei riformatori) si configura come un'apologia della vendetta, un tributo ad Alexandre Dumas e al suo Conte di Montecristo, inaccettabile sul piano dei contenuti ma di grande efficacia su quello della forma.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta