Regia di Fulvio Ottaviano vedi scheda film
E' un piccolo film, però è riuscito, e neppure pretende di essere un capolavoro. Essenzialmente è un ritratto dei giovani degli anni '90, nella fase dopo la laurea alla ricerca di un lavoro, o anche alla ricerca di niente. Sono tutti piuttosto spaesati e vivono vite precarie (come i loro genitori...), che spesso girano a vuoto. Il film però non è cinico o nichilista (come lo è invece "E adesso mambo!"); il regista sembra voler spremere da questa precarietà un po' di speranza per il futuro. Si tratta essenzialmente di dare uno scossone ad una vita paludosa e inconcludente, di raccogliere il coraggio e di osare, per saltare finalmente il fatidico fosso. Mi è piaciuto a questo proposito lo scambio di battute tra il ragazzo che cerca lavoro e la sua ex: -Perché sposi lui e non me? -Perché lui me l'ha chiesto, e tu no.
Il regista riesce a catturare abbastanza bene momenti e sentimenti, sia tramite i dialoghi che le interpretazioni degli attori, i quali sono tutti bravini. Forse i personaggi meglio definiti sono quelli femminili, dei quali possiamo vedere degli efficaci momenti di verità, dove si percepisce anche il non detto. Il tono del racconto è quotidiano, come le situzioni che descrive.
In generale, si può dire che il regista vola basso, ma lo fa con dignità e un pizzico d'intelligenza, e riesce a dar vita ad un discreto ritratto generazionale. Tutto sommato è un felice equilibrio, che evita la banalità e la scurrilità. In fin dei conti, non è poco.
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