Regia di Wim Wenders vedi scheda film
Scritto e girato da Wenders in collaborazione con gli allievi di un istituto cinematografico, questo I fratelli Skladanowsky è metà fiction, in cui si ripercorrono le gesta dei protagonisti del titolo, e metà documentario che propone un'interessante intervista con la figlia di uno dei fratelli, ultranovantenne ma ancora lucidissima. Ecco così che alle memorie dell'arzilla nonagenaria si alternano le ricostruzioni - in puro stile cinema delle origini - delle vicende dei fratelli tedeschi che, con appena un mese di anticipo rispetto ai colleghi/rivali francesi Lumière, misero a punto uno strumento capace di proiettare su una parete delle immagini in rapida sequenza, tale da farle sembrare in movimento. La ricostruzione storica e la tenacia degli argomenti dell'anziana signora riportano alla mente querelle leggendarie come quella fra Meucci e Bell per quanto riguarda l'invenzione del telefono; mentre al cinema un tentativo analogo di rivendicazione 'probabile' verrà effettuato una dozzina di anni più tardi dall'ormai centenario Manoel De Oliveira, che in Cristoforo Colombo - L'enigma (2007) sosterrà la scoperta portoghese dell'America. Questo I fratelli Skladanowsky è comunque in definitiva molto più che un divertito e divertente omaggio agli inventori del bioscopio; è piuttosto un atto d'amore verso l'arte cinematografica tutta, l'aperta dichiarazione di un cineasta fiero e felice di esserlo come Wenders senz'altro è. Il regista peraltro compare nelle interviste alla signora Skladanowsky, girate in casa della donna e molto 'veriste', a fare da contraltare alla parte fantasiosa della ricostruzione (con Udo Kier fra i protagonisti) della storia di fine Ottocento. 6/10.
Il cinema è tedesco: appena un mese prima dei Lumière, i fratelli Skladanowsky perfezionavano il bioscopio, strumento analogo a quello dei colleghi francesi.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta