Regia di Abel Ferrara vedi scheda film
A circa vent'anni dalla sua uscita nei cinema "The funeral" resta probabilmente il miglior film di Abel Ferrara, un dramma di stampo mafioso ambientato durante la Grande Depressione che è stato avvicinato da molti commentatori a una tragedia greca. Presentato alla mostra di Venezia nel 1996, il Leone d'Oro gli fu ingiustamente negato dal giurato Roman Polanski. È un film che guarda inevitabilmente a Coppola e Scorsese, ma pur non raggiungendo la perfezione di "Goodfellas" o di "The godfather" si pone come una sorta di opera riassuntiva dei temi del regista italo-americano e del suo sceneggiatore Nicholas St. John: l'importanza dei legami familiari, la sete di vendetta e il libero arbitrio, la violenza degli uomini e la sottomissione delle donne. Di grande efficacia l'ambientazione negli anni Trenta e la struttura a flashback risolta con notevole padronanza del mezzo cinematografico, ma ad elevare il film ad un livello superiore ci pensa soprattutto un grande cast dove primeggia il bravissimo Chris Penn, purtroppo scomparso precocemente, mentre Vincent Gallo è incisivo nella sua breve parte e Christopher Walken recita di sottrazione. Le donne sono ugualmente brave, ma hanno minore spazio: si raccomandano ugualmente le prove di Isabella Rossellini e Annabella Sciorra. Film notturno e disperato che a tratti lascia di stucco lo spettatore, è una ricognizione sugli interrogativi esistenziali di Ferrara svolta con maestria registica e narrativa, ma purtroppo è stato un fiasco nelle sale.
Voto 9/10
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