La storia di Kurt Weill raccontata attraverso pochi fatti salienti e le voci di artisti e amici, e le sue canzoni messe in scena in un vasto capannone che la macchina da presa percorre, ricreando suggestioni degli anni Cinquanta; "September Songs" è, letteralmente, un documentario; ma in realtà rientra in quella "zona di confine" cinematografica, molto diffusa nei paesi anglosassoni, della docu-fiction. Qui la fiction è rappresentata dalle canzoni che raccontano il passare del tempo e la fortuna costante della musica di Weill: dalle interpretazioni tradizionali di Teresa Stratas, attraverso Burroghs che "dice" "What Keeps Mankind Alive?", fino a Elvis Costello e Nick Cave che interpreta "Mack The Knife". Momenti clou, di vera commozione, le due esecuzioni di "September Songs": quella intramontabile di Lotte Lenya, in una registrazione d'epoca, e quella di Lou Reed.
Un omaggio al compositore tedesco Kurt Weill, amico e collaboratore di Bertolt Brecht. Il film narra la vita di Weill attraverso le musiche che lo hanno fatto conoscere al mondo. Prestano la loro voce al progetto alcuni dei più grandi protagonisti della musica contemporane della seconda metà del novecento. leggi tutto
Delusione per quello che vorrebbe essere un omaggio al grandissimo Kurt Weill, a cui in realtà presta un cattivo servizio: l'intento è quello di dimostrare l'universalità della sua musica, capace di penetrare anche negli ambienti più "bassi" della società, proprio perché usa come materia prima gli stili più popolari per le sue sapienti opere teatrali, manco a dirlo bandite dal regime… leggi tutto
Questa playlist è intimamente collegata alla rubrica Watchlist, che appare ogni due settimane sulla nostra rivista.
Partendo da opere che avevano avuto buoni riscontri sul sito e distribuzione scarsa o…
Un omaggio al compositore tedesco Kurt Weill, amico e collaboratore di Bertolt Brecht. Il film narra la vita di Weill attraverso le musiche che lo hanno fatto conoscere al mondo. Prestano la loro voce al progetto alcuni dei più grandi protagonisti della musica contemporane della seconda metà del novecento.
Delusione per quello che vorrebbe essere un omaggio al grandissimo Kurt Weill, a cui in realtà presta un cattivo servizio: l'intento è quello di dimostrare l'universalità della sua musica, capace di penetrare anche negli ambienti più "bassi" della società, proprio perché usa come materia prima gli stili più popolari per le sue sapienti opere teatrali, manco a dirlo bandite dal regime…
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