Regia di Robert Markowitz vedi scheda film
Avvertenza: Contiene anticipazioni sul finale.
Una Juliette Lewis poco più che sedicenne è la protagonista di questo eccellente dramma televisivo contro la pena di morte.
La trama inizia con l'arresto di una ragazzina di quindici anni, accusata di omicidio.
In flashback vediamo gli ultimi due anni della sua vita: a quattordici anni viene ripetutamente violentata dal patrigno, denunciata la cosa alla madre, viene da questa ritenuta una sgualdrina e abbandonata, pochi mesi dopo un ragazzo diciottene la sposa, dopo l'illusione dell'amore la lascia per partire volontario per le Forze Armate, abbandonata da tutti troverà come una sorella in una tenera cameriera, mentre sarà plagiata da un drogato che l'avvierà prima a lavorare come lap dancer in una Striptease House, poi nel turbine del vizio della droga e dell'alcool, infine a battere il marciapiede. Un sergente dei Marines divorziato le offrirà un'altra illusione d'amore, salvo poi abbandonarla per evitare scandali. Ritrovato il tossico, verrà spinto da questi all'omicidio del militare (in realtà privata in parte della capacità di intendere e di volere, dall'uso di eroina).
Dopo una fuga per gli States verrà arrestata, con l'amico (amico?Mah!?!) drogato che la dichiara bugiarda e dice di essere stato lui il plagiato (che schifo!), mentre si trova a casa di un vicino d'infanzia, denunciata da una signora del vicinato che aveva sempre detto di "volerle bene" come a una nipote (e meno male che non le "voleva male"! Chissà cosa le avrebbe fatto in tal caso! Sciolta nell'acido come minimo!) Troverà una figura paterna nell'avvocato difensore che le offrirà tutto l'affetto possibile e che farà di tutto per salvarla, ma la SENTENZA FINALE sarà quanto di più ipocrita e schifoso può offrire un'America incapace di prendere le proprie responsabilità nei confronti del male fatto ai minori. La ragazza sarà quindi il Capro Espiatorio di tutto questo orrore!
Wikipedia lo segnala come ispirato ad un fatto realmente accaduto (offre poca documentazione sulla cosa, ma viene da star male comunque!). Già la trama fa venire il voltastomaco (soprattutto nella descrizione di un Pianeta incapace della tolleranza e dell'umanità, che non riesce a prendersi le proprie colpe e condanna solo ciò che si vede in superficie, l'omicidio di un uomo, senza indagare sulle cause che hanno condotto ad esso e senza offrire possibilità di riscatto ad una persona, poco più che bambina, al quale la crudeltà dell'uomo ha sempre offerto illusioni di felicità, mai ripagate, se non raramente, nelle figure dell'amica cameriera e del tenero avvocato).
Possiamo quindi perdonare al film parecchie incongruenze di sceneggiatura (che però possono essere sistemate nei "fuori scena") come la sbrigativa indagine poliziesca (come hanno fatto ad arrivare a lei? Fuori scena ci può stare l'identikit fornito dalla nuova compagna del soldato, testimone dell'omicidio), o il fatto che, appena intravista una vettura della polizia, la ragazza scappa col furgone mentre un operatore le stava effettuando il pieno di benzina (qua le incongruenze sono: come fa una ragazzina di quindici anni a saper guidare, mentre negli Stati uniti d'America ci vogliono almeno diciassette anni? Fuori scena potrebbe aver imparato dal tossico o essere autodidatta. E come fa a scappare senza tappo della benzina? Fuori scena potrebbero un attimo dopo, una volta al sicuro, fregarne uno da un'altra vettura, visto che in quel periodo non tutte le automobili e affini erano già provvisti di tappo a chiave. Almeno però qua si fornisce una spiegazione sensata per l'arresto del drogato: la polizia ha riconosciuto il furgone segnalato, sempre fuori scena, dal benzinaio, etc...), anche perchè la sequenza finale (che si limita a mostrare la ragazzina che viene condotta, in lacrime, a morire, dai secondini, in un angoscioso e semibuio tunnel, che dovrebbe rappresentare l'epilogo di una vita tristissima) è più efficace di scene, in coevi film sulla pena di morte, che mostrano l'esecuzione. Qua l'orrore è suggerito, ma il contesto è tristissimo e fa star male.
Circolato anche in una versione ridotta di pochi minuti, con il titolo VITE DANNATE (uscito in dvd in Italia), è sparito per anni dalla programmazione televisiva.
Bel colpo quindi quello del canale Espansione Tv, che lo ha messo in onda (tra sabato 24 e domenica 25 Novembre 2012, in seconda serata e in replica alle 02:00 A.M. circa) a cavallo tra la giornata contro gli abusi dell'infanzia e quella contro la violenza alle donne. Infatti tocca, molto bene, entrambi i temi.
Cinque stelle per l'impegno (e al diavolo le incongruenze!).
Da recuperare assolutamente!!!
Fa vomitare! Purtroppo questa è la realtà! Speriamo in un Mondo migliore!
Angosciante!
Ma proprio nulla! Lo consiglio a chi vuole fare efficace cinema di denuncia!!!
Efficace!
Ottima!
Bravissimo nella parte dello schifoso teppista, pappone e drogato!
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