Regia di Chloé Mahieu, Lila Pinell vedi scheda film
FESTIVAL DI CANNES 2017: CANNES ACID - TFF 35 - CONCORSO TORINO 35
Essere bambini e avere addosso già a quella età l'ansia da prestazione che faccia da scintilla per favorire la perfetta esecuzione laddove è il momento di emergere e farsi notare, distinguere tra una folla di non più amiche, ma di rivali.
Quando lo sport diventa agonismo, l'età è un elemento da sfruttare finché c'è tempo per farlo, è pertanto remore od indulgenze restano al di fuori di tutto ciò che tende appunto verso tali ambizioni da primato e da podio.
Per questo uno scrupoloso maestro di pattinaggio artistico può essere scambiato - se ascoltato senza rifletterci sopra - per un folle sadico e senza cuore nei riguardi di menti ancora condizionabili di bambine pur dotate, ma pur sempre infanti o ragazzine.
Il piccolo interessante film delle registe Mahieu e Pinell riflette con una certa schiettezza, ma senza dimenticarsi di sdrammatizzare né di nascondere la tenerezza celata in un'età che favorisce la naturalezza e la sincerità dirompenti, su queste tematiche, senza per questo accusare nessuno o senza prendere le difese di qualcun altro; in un racconto di vita costruito con taglio documentaristico ed un pizzico di cinismo ed umorismo in grado di evitare troppo politicallt correct in favore di un realismo prezioso che non guasta affatto, ma anzi diventa la qualità più apprezzabile dell'operazione.
In attesa di "I, Tonya".
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta