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Troppa grazia

Regia di Gianni Zanasi vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Troppa grazia

di axe
7 stelle

In un'imprecisata localita' rurale d'Italia, Lucia, una giovane geometra tira avanti ottenendo piccoli incarichi, con i quali mantiene se' stessa ed una figlia adolescente avuta quando era appena diciottenne. Interrotta una stanca relazione con Arturo, un ragazzo che la tradisce e le fa pesare il proprio stato di ragazza-madre, non puo' che contare sulle sue forze per vivere. L'Amministrazione del suo paese le offre l'incarico di fare dei sondaggi su un arido terreno destinato ad ospitare un gigantesco complesso edilizio chiamato "L'Onda", il quale dovrebbe smuovere la depressa economia del territorio. Da subito, la giovane percepisce che su quel terreno c'e' qualcosa di strano; ipotesi confermata da un'inspiegabile presenza, la quale, sotto forma di donna, dopo essere apparsa e scomparsa piu' volte, l'invita a far bloccare i lavori e costruire una chiesa su quella terra. La presenza misteriosa, inevitabilmente identificata nella Madonna, si manifesta con frequenza sempre maggiore alla geometra, influendo sui destini dei personaggi implicati nella costruzione dell'"Onda". Questa storia, tra dramma e commedia surreale, ruota intorno alla protagonista Lucia, una donna e madre che cerca di sopravvivere tra mille difficolta', economiche, lavorative, sentimentali. La sua priorita' e' l'educazione della figlia; nel corso del racconto, tuttavia, si mostra sofferente per l'impossibilita'di avere una vita piu' leggera e felice, come quella di altre persone. E' sempre stata una persona onesta; eppure, nella vicenda dell'"Onda" sembra piegarsi al compromesso. Si mostra, infatti, disposta ad avallare rilevazioni geologiche errate per consentire l'avvio dei lavori. Proprio in conseguenza di cio', riceve le visite della "Madonna", una presenza che solo lei puo' avvertire. Ci domandiamo, quindi, se quest'apparizione sia reale, e trovi spiegazione nella caduta di un meteorite, mostrata nella sequenza iniziale, o una creazione della sua mente, sofferente di una sorta di "corto circuito" causata da una scelta per lei inedita. Divenuta pubblica la notizia, le reazioni dei compaesani sono molteplici. Qualcuno ipotizza una malattia mentale; qualcun altro le crede; i piu', pero', continuano ad ignorarla o trattarla con sufficienza, cosi' come era sempre stato. Alla fine, grazie all'azione di alcune persone che le vogliono bene, si avra' una congiunzione tra realta' e contenuto delle visioni. Teatro della vicenda e' un qualche paese in Italia, spopolato ed incapace di offrire prospettive ai suoi abitanti. Per questo la politica, e buona parte della popolazione, si mostrano insensibili ai moniti di Lucia. Sanno che non si puo' costruire in quella localita', non perche' lo dice la "Madonna", ma per dati tecnici, ma sono consapevoli che non si puo' fare altrimenti. In cio', il film non e' lontano dalla realta'. Mancanza di lavoro e di prospettive di sviluppo uccidono le piccole localita' che non hanno la fortuna di trovarsi in particolari contesti culturali e/o naturalistici. Quel che il regista mostra del paese e dei suoi dintorni non e' particolarmente attraente. Moderni edifici funzionali, qualche vecchia casa non troppo curata, un territorio arido e fortemente antropizzato. Lucia e' ben interpretata da Alba Rohrwacher; una giovane donna segnata dalle difficolta' della vita, sofferente eppure razionale, rigida nella sua morale e nel perseguire i suoi fini. Quando le appare la "Madonna" la sua preoccupazione e' la sanita' mentale, non per se', bensi' per la sorte della figlia, dalla quale potrebbe essere allontanata. La conclusione del film le da' ragione; un qualcosa che lei, dentro di se', ha sempre saputo di avere. Interessante infine il personaggio della "Madonna", la quale appare - e percepisce di essere - quasi estranea nel mondo moderno. La sua presenza, palpabile o meno, lascia l'uomo contemporaneo relativamente indifferente. Essa, qualunque cosa sia, non e' altro che un problema da gestire. Il ritmo del film e' lento e consente allo spettatore di concentrarsi sulle interpretazioni e sulle scenografie. Un'opera valida, ben curata sotto ogni aspetto e magistralmente interpretata da Alba Rohrwacher.

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