Regia di Gianni Zanasi vedi scheda film
Lucia, geometra alle prese con i rilevamenti per una grossa costruzione immobiliare, si imbatte in un caso di coscienza: i dati indicano chiaramente un rischio geologico, ma denunciarlo significherebbe fermare i lavori e mettere i bastoni fra le ruote alla potente e ammanicata ditta appaltatrice. Sceglie così di tacere, ma cominciano per lei strane allucinazioni mistiche.
Dopo qualche lavoro passato pressoché inosservato, Gianni Zanasi si è rivelato al grande pubblico con il successo di Non pensarci (2007), al quale è seguita la serie omonima da lui stesso diretta, per poi scomparire dai radar cinematografici fino al discutibile La felicità è un sistema complesso, del 2015, nel quale il regista sembrava volersi ripetere stilisticamente e persino nei contenuti. Ecco quindi che sorprende, ma non troppo, il ritorno in grande stile con Troppa grazia, pellicola di ben più ampio respiro rispetto alla precedente, che scava in profondità nelle nevrosi contemporanee, fra crisi del lavoro, famiglie in disfacimento, rapporti umani sempre più distanti e moralità annacquate. Se sono indubbi i meriti della protagonista, una straordinaria Alba Rohrwacher, certo non è da meno il valore del copione su cui l’opera si sviluppa, che Zanasi firma con lo storico collaboratore Michele Pellegrini e due nuovi co-sceneggiatori: Giacomo Ciarrapico e Federica Pontremoli. Al centro del cast sono presenti anche Elio Germano, Thomas Trabacchi, Teco Celio, Hadas Yaron, Giuseppe Battiston, Rosa Vannucci e Carlotta Natoli; il ritmo narrativo è quello di un carro armato in battaglia: sicuro, solido e in crescendo, fino all’esplosione finale. Forse si può fare qualche appunto sullo psicologo, il cui ruolo risulta in fin dei conti didascalico; come scorciatoia per aprirci al mondo interiore della protagonista è comunque funzionale. Dietro alla produzione Pupkin ci sono anche la Rai (bene) e i contributi ministeriali per le opere di valore artistico (molto bene); presentato a Cannes, Troppa grazia ha vinto il premio Label Europa Cinema. 6/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta