Regia di Robert Zemeckis vedi scheda film
Inatteso fenomeno al botteghino in tutto il mondo nel 1988, il film di Robert Zemeckis ha superato la prova del tempo in maniera egregia. Non sono un esperto di animazione ma credo che, dal punto di vista tecnico, "Roger Rabbit" sia uno dei migliori lungometraggi che fanno un ampio ricorso alla combinazione fra sequenze "live action" con attori in carne ed ossa e cartoni animati (senz'altro meglio di quanto si era visto in altri film prodotti dalla Disney come "Mary Poppins" o "Pomi d'ottone e manici di scopa"). Non è soltanto uno sfoggio di bravura tecnica, è un film pieno di omaggi cinefili (fra cui quello più evidente al cinema noir degli anni'40 con citazioni da classici come "Il grande sonno" di Hawks o "Il mistero del falco" di Huston) ed una riflessione aggiornata sul potere di seduzione emanato dalla Fabbrica dei Sogni, con una "Cartunia" (in originale "Toontown") che sostituisce agevolmente il mondo di Hollywood. Le gag visive e le trovate umoristiche sono numerose e generalmente di buon livello, anche se non è sbagliata la considerazione di Morandini che il film "procede per accumulazione, non per sviluppo narrativo", e a tratti può risultare un pò ridondante e gratuito. Fra gli attori, sorprendente e auto-ironico un Bob Hoskins in versione "private-eye" bogartiano, bravo come sempre Christopher Lloyd, che sembra divertirsi un mondo in questi ruoli di scienziato pazzo (in "Ritorno al futuro") o di giudice malvagio, come in questo caso. Fra i cartoni, il coniglio Roger mi sembra un'invenzione buffa e nel complesso godibile, anche se il personaggio a disegni animati più memorabile resta la maliarda Jessica Rabbit, che si lamenta "Che ci posso fare se mi disegnano così?"; da notare anche le partecipazioni straordinarie di molti Looney Tunes del passato. Da anni si parla di un possibile sequel, che Zemeckis sembra voler girare con le tecniche di "performance capture" già utilizzate in "Polar express" e "A christmas Carol", anche se personalmente preferirei che lo girasse con la stessa tecnica usata nel 1988. Comunque, non potevo chiudere questa recensione senza menzionare il bellissimo pezzo di apertura del film, un cortometraggio animato all'insegna di un ritmo visivo mozzafiato.
voto 8/10
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