Regia di Tinto Brass vedi scheda film
Il disco volante resta a tutt'oggi, secondo me, il miglior film di Tinto Brass. Si tratta, in parte di un veicolo per l'arte di mattatore di Alberto Sordi, ma per un altro verso questo filmetto anticipa addirittura il Germi di Signore e signori (1966). I fantomatici marziani, infatti, si manifestano nella provincia veneta e mal gliene incoglie: gli unici soggetti che possono testimoniare di averli incontrati sono un prete ubriacone, un ragioniere che deve nascondere la relazione con la moglie del sindaco e impazzisce, un giovane nobile malato di mente, una donna in fregola sessuale, una contadina e un brigadiere dei carabinieri: si ritroveranno tutti in manicomio, mentre i marziani effettivamente atterrati vengono fatti gettare in un pozzo dalla contessa, la proprietaria terriera della zona, quella che può disporre anche della carriera del brigadiere. Una delle prime denunce cinematografiche dell'ipocrisia del Veneto bianco e produttivo. Peccato che quel regista si sia perso dietro ai deretani.
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