Regia di Alessio Cremonini vedi scheda film
Un ottimo film, il migliore che si poteva ricavare da questo tragico episodio, che suscita una rabbia e un dolore indicibili. Ma nel film non c’è retorica, non c’è dolore insopportabile, non ci sono eroi, non ci sono mostri, non ci sono pianti greci. Sulla mia pelle è un racconto disincantato e ben recitato (perfetta e mimetica anche Jasmine Trinca, che in genere non mi piace) che consente di farsi un’idea di un fatto di cronaca terribile e inspiegabile.
Emblematica della grande sobrietà che è alla base del film la scelta di non mostrare e non far sentire il pestaggio: Stefano Cucchi entra in una stanza e ne esce dolorante, coperto di lividi, con due vertebre rotte. Non sappiamo esattamente cos’è successo lì dentro.
Cucchi non è in alcun modo un eroe, non si tenta nemmeno di renderlo simpatico o di creare necessariamente empatia. è un uomo con le sue debolezze, che come nessun uomo meritava di morire ricoperto di lividi e con le ossa rotte. Bella prova per il regista.
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