Regia di Jaco van Dormael vedi scheda film
Il primo giorno ha fatto il sole.E poi ha fatto la terra.
Il secondo giorno ha fatto il mare che bagna i piedi,il vento che fa il solletico.
Il terzo giorno ha fatto i dischi.(...)Quelli che sono nati in America parlano inglese.Io non so dire dove sono nato ,credo Mongolia.
Il quarto giorno ha fatto la televisione.
Il quinto giorno ha fatto l'erba.Quando la tagliano piange e bisogna consolarla,parlarle con dolcezza.Se tocchi un albero diventi un
albero.Se chiudi gli occhi diventi formica.
Il sesto giorno ha fatto l'uomo.Ce ne sono di tutti i colori.(...).Nathalie è una donna.Io preferisco le donne perchè non pungono quando le
baci.Più tardi sposo Natahlie.(....)
Domenica si è riposato.Era il settimo giorno."
Questa la magia della creazione per Georges,affetto cronicamente da allegria contagiosa e un piccolo problema cromosomico che però gli preclude moltissime cose.Il suo animo candido non percepisce la diversità.Gli uomini sono di tutti i colori e lui è nato in Mongolia.
Non sa neanche dove è ma non è un problema.Lui è di un colore diverso dagli altri però è strano che tutti quelli che lo guardano lo scacciano.Gli altri ,i cosiddetti normali che considerano Georges e quelli come Georges dei mostri.Ma i veri mostri sono loro con le loro vite basate sull'apparenza,sulle convenzioni,vite ingessate in mezzo a rituali eretti come muraglie invalicabili.Esattamente la vita di Harry,yuppie di
successo,colletto bianco che insegna agli altri come diventare colletti bianchi.Dietro alla sua facciata però c'è lo sfacelo di una vita privata andata nel modo esattamente opposto a quello in cui doveva andare.E lui ci mette anche del suo in fatto di devozione a un lavoro grigio e mortificante come il suo.Lui che passa il suo tempo a fare conferenze in cui inanella falsità di ogni sorta per creare nuovi venditori:l'entusiasmo è contagioso,bisogna essere sempre sorridenti,sempre sicuri di se stessi ecc ecc ecc.
Harry,nonostante questa vita piena di frequentazioni,è solo,addirittura scacciato da sua moglie e riesce a guadagnarsi anche il rimprovero delle sue figlie piccole dimenticandole alla stazione.Eppure gli capita una specie di miracolo anche se lui non se accorge subito.
Gli capita di incontrare in una sera buia e tempestosa Georges che è partito dall'istituto dove viveva per cercare l'amatissima madre(in realtà morta da quattro anni).Finalmente Harry conosce uno che vive come gli pare,che se ne sbatte delle convenzioni che se vuole un paio di scarpe se le va a prendere facendo un pò il pazzerello,che si innamora di una dolce visione vestita da cameriera in un ristorante,che va
a ballare in discoteca infischiandosene di quello che pensano gli altri.La differenza tra i due è che Georges vive,Harry al massimo sopravvive.
La loro diventa amicizia,ognuno ha imparato qualcosa dall'altro,le loro solitudini ostinate hanno lasciato il posto a qualcosa di nuovo.
Però se Harry ha tutto da guadagnare dal modo puro di vedere il mondo da parte di Georges,il candore di quest'ultimo può essere solo opacato.Ed è irrimediabilmente oscurato dalla volontà di riunirsi alla madre,l'unica che l'ha sempre voluto.
L'ottavo giorno è la storia di una bellissima amicizia tra due diversamente delusi da quello che hanno intorno:è un road movie più metaforico che reale in cui ognuno scopre se stesso imparando a conoscere l'altro.E'la storia di una piccola rivincita che un gruppo di diversamente abili si prende sugli uomini che non sanno essere diversamente convenzionali.Quasi una favola sotto le vesti di una commedia.
Il film di Jaco Van Dormael ha spaccato pubblico e critica perchè accusato di sentimentalismo a buon mercato visto.A mio parere non c'è nulla di tutto questo:secondo me è molto meno ricattatorio utilizzare un attore down(il Marlon Brando degli attori down come lo definì all'epoca Daniel Auteuil) per interpretare in pratica se stesso(e Pascal Duquenne è letteralmente favoloso nel tratteggiare tutte le
sfumature del suo animo semplice e diretto) che spingere superdivi e non a prove di virtuosismo per entrare in questo tipo di personaggi.Chi non ricorda il Tom Hanks di Forrest Gump,il Dustin Hoffman di Rain man,il Sean Penn di Mi chiamo Sam o addirittura la Clare
Danes del televisivo Temple Grandin?Tutti grandissimi esercizi di istrionismo,tecnicamente ineccepibili,personaggi costruiti in maniera impeccabile.La differenza tra loro e il Pasqual Duquenne di questo film è che loro recitano il loro personaggio,Pascal invece è Georges.E l'utilizzo dell'attore down non è stato fatto semplicemente per stimolare il voyeurismo del pubblico in nome del botteghino:il suo è
perfettamente funzionale alla parte perchè i down sono inquadrati esattamente come sono.Non fenomeni da circo,non freaks ma esseri viventi con le loro emozioni,le loro gioie e i loro dolori.Ci si sorprende a commuoversi quando Georges si sente rifiutato,ci si sorprende a intenerirsi quando scopre l'amore assieme alla sua dolce Nathalie,mongoloide come lui.Già mongoloide,termine usato nella sua accezione
originaria di tipo somatico mongolo e non in modo dispregiativo come viene utilizzato nella maggior parte dei casi.
L'unica critica che posso muovere a questo film è che forse la realtà dei down negli istituti è edulcorata mentre è resa assai bene la difficoltà che hanno di interagire nella vita di tutti i giorni con coloro che non hanno quel dannato problemino cromosomico.
Harry è uno di quegli umani cosiddetti normali che viene educato da Georges a guardare quello che è intorno a lui con altri occhi,Georges gli insegna a vivere,a non sciupare il proprio tempo affinchè il tempo non sciupi chi l'ha buttato via sprecando la sua età migliore.Un grande insegnamento.
Dal punto di vista cinematografico L'ottavo giorno è una gioia per gli occhi:la visionarietà anche bizzarra e sovrabbondante di Van Dormel viene incanalata in una sorta di bizzarro musical che prende le mosse dall'immaginazione di Georges che vede il suo idolo cantare da tutte le parti e con le forme più svariate anche quelle di un topolino.E canta varie volte che la mamma di Georges è la mamma più bella del mondo.Georges vuole ritornare da lei,a tutti i costi.E'ora di chiudere il sipario.
Adesso è Harry che parla della creazione:
"In principio non c'era niente,si sentiva solo la musica.
Il primo giorno fece il sole che pizzica gli occhi.
Il secondo giorno fece l'acqua,è bagnata e bagna i piedi se ci cammini dentro,poi fece il vento che fa il solletico.
Il terzo giorno fece l'erba.Quando la tagliano piange e bisogna consolarla,parlarle con dolcezza.Se tocchi un albero diventi un albero.
Il quarto giorno fece le vacche che quando ansimano è caldo.
Il quinto giorno fece gli aereoplani,se non li prendi puoi guardarli passare.
Il sesto giorno fece le persone ,gli uomini,le donne e i bambini.Io preferisco donne e bambini,non pungono quando li baci.
Il settimo giorno per riposarsi fece le nuvole,se le guardi a lungo ci vedi disegnate le storie.
Allora si domandò se mancava niente.
L'ottavo giorno fece Georges e vide che era buono".
Terribilmente sentimentale?Può darsi.Ma è uno dei film al cui ricordo è dolce cullarsi
Se i film servono per rappresentare determinati momenti nella nostra vita questo riporta alla memoria il tempo in cui frequentavo assiduamente un vecchio cinema d'essai nascosto tra i vicoli millenari di Perugia,la mia palestra preferita in cui esercitare la mia smania cinefila.
regista di talento pittorico troppo sottovalutato
prova notevole ma l'altro spesso gli ruba la scena
uno dei pochi che si possa vantare di aver rubato la scena a Daniel Auteuil
parte piccola,quella della moglie di Harry
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