Regia di Sergio Rubini vedi scheda film
Tonino "Barboncino" è nella fase calante della sua "carriera" criminale, ormai declassato al livello di "palo". Un incidente durante l'ultima rapina gli concede però l'opportunità per un colpo di coda. Ma deve prima fare i conti con i complici a cui vorrebbe sottrarre il bottino...
Rubini fima la regia di questo singolare "western metropolitano", completamente girato sui tetti delle case dei quartieri poolari di Taranto, con lo sfondo delle ciminiere della famigerata acciaieria, e riesce a coniugare con buona efficacia la forza dei dialoghi all'azione sfrenata fra fughe e sparatorie varie.
Ma mano mano che la storia procede emergono con prepotenza le fragilità dei vari personaggi, che affollano un mondo di perdenti alla ricerca di una vita migliore o per lo meno di una via di fuga.
Non solo il Rubini-attore, ma anche un ottimo Papaleo rendono credibile il contesto e i caratteri, in un'atmosfera che sa cangiare dal dramma alla commedia grottesca fino al fantastico in un crescendo narrativo ben accompagnato dalla inconfondibile colonna sonora di Ludovico Einaudi.
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