Regia di Lars von Trier vedi scheda film
Che Lars Von Trier sia prolisso è ormai noto a coloro che hanno avuto il piacere di vedere le sue pellicole. Che sia un provocatore lo sanno ormai anche i muri, che sia sessualmento espositivo attraverso le righe delle sue sceneggiature, pur si nota da vari contesti in cui incappa volontariamente. Tutto ci sta, e pure bene, in questa pellicola che si colloca, meritatamente, tra le migliori (se non LA migliore) del regista danese, la preferita anche di Giacomo (del famoso trio comico nostrano), preferenza manifestata in Tu la conosci Claudia? occasione in cui destò curiosità nel mio animo cinefilo (e solidarietà, se non un senso di dolore, quando Giovanni gli spacca il dvd dell'amato film). Emily Watson è sensazionale nella manifestazione del suo estremo amore immaturo verso un uomo capace di amare senza ricambiare allo stremo. Un racconto d'amore di donna, piuttosto che universale, in cui ci si rispecchia e qualcuno ci spera...di non trovarlo mai. "Se non fa male non è amore" diceva qualcuno, ma se manipola fino a uccidere che amore è? Mi chiedo io. Ma non se lo chiede Lars che racconta nella sua crudezza un sentimento logorante, annullante per l'anima che si innalza senza mai volare veramente. Tempi filmici perfetti, fotografia sbiadita e poco avvolgente ma fortunatamente la Watson incanta ad ogni fotogramma e non te ne accorgi più di tanto. Alla fine resta tanta tristezza. Da recuperare o rivedere.
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