Regia di Lars von Trier vedi scheda film
Con il suo stile sporco e nevrotico, Lars von Trier racconta l'amore di una giovane donna per il marito forestiero, estraneo alla comunità religiosa nella quale lei è nata e cresciuta. L'autore, fregandosene delle basi del linguaggio cinematografico classico, si interessa primariamente al volto della straordinaria Emily Watson: l'emotività del suo personaggio è il fulcro dell'opera. Azione e battute sono ridotte all'essenziale e, grazie anche ad una regia dai tratti documentaristici, un forte senso di realtà pervade la pellicola e ne amplia la forza espressiva. Le onde del destino è un film pienamente espressionista nell'ideologia artistica, tesi avallata dagli otto quadri in movimento che aprono i sette capitoli ed epilogo nei quali è strutturato il racconto, oltre che da alcuni campi larghi che rieccheggiano la pittura del sublime di Caspar David Friedrich.
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