Regia di Renato De Maria vedi scheda film
Renato De Maria non si smentisce e costruisce un film ruvido, che si smarca dal perbenismo dominante per portare sul grande schermo una storia che si addentra sempre più negli inferi della società.
Guardandolo anche qualche anno dopo la sua prima uscita in sala - ma questo vale per (troppi) altri film - è chiaro come gli anni passino, ma la realtà rimanga sempre simile a se stessa.
Insomma, i tempi cambiano, ma i problemi c'erano, ci sono e probabilmente ci saranno, magari subendo delle modifiche, forse ampliandosi, ma niente sembra sostanzialmente migliorare.
Il film si poggia principalmente sulla storia del suo protagonista, che si trova coinvolto in un discesa verticale senza ancòre di salvezza, un tragitto all'interno del quale tutto e tutti gli sono avversi.
Renato De Maria è coraggioso a scegliere una strada sporca, riuscendo a risultare reale e a fornire una fotografia amara, tanto quanto lo possa essera davvero la vita.
A volergli fare le pulci, manca un po' di costruzione nel contorno, in quanto non è essenziale, ma poi questo influisce solo in parte.
Nel suo piccolo, una visione che merita di essere affrontata.
Coraggioso a scegliere una strada personale che gli ha tolto la possibilità di raggiungere un pubblico più ampio.
Ma va bene così.
Prova interessante, da protagonista assoluto.
Più che sufficiente.
Sufficiente.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta