Regia di Antonello Grimaldi vedi scheda film
Alessandro, medico 40enne, è in crisi per la recente perdita della moglie; rimasto solo col figlio adolescente Giacomo, viene convinto dall’amico Gigi a raggiungerlo in Brasile. Qui Gigi gli propone un piano diabolico: lui, solo al mondo, si fingerà morto e si scoprirà che era il vero padre di Giacomo, così da lasciargli una bella somma.
L’ultima puntata al cinema da parte di Antonello Grimaldi era stata per Caos Calmo (2008), una decina d’anni prima: lecite le buone aspettative, dunque, per questo Restiamo amici. Che a tutti gli effetti è un lavoro confezionato con cura e adeguatamente rifinito, con una storia per di più movimentata e abbastanza originale, tratta da un romanzo di Bruno Burbi (Si può essere amici per sempre); ma si tratta allo stesso modo del classico ‘film che non decolla mai’. La trama parte rapidissima, anche troppo, per poi rallentare per forza di cose e arrotolarsi su sé stessa nella sezione mediana del lavoro; al di là del ritmo altalenante, anche qualche idea qua e là lascia un po’ a desiderare (la semplicità con cui viene falsificato un esame del dna o inventato un decesso, per esempio). La pecca principale del film rimane comunque la sua eterna indecisione fra commedia e dramma, che lascia perplessi in vari momenti; è come se nella sceneggiatura (di Walter Lupo, Raffaello Fusaro e Marco Martani) non si fosse deciso in maniera abbastanza chiara che toni dare ai personaggi e alle situazioni. Nel cast: Michele Riondino, Alessandro Roja, Violante Placido, Sveva Alviti, Libero De Rienzo, Lidia Vitale e Ivano Marescotti. 4/10.
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