Regia di Pupi Avati vedi scheda film
Sei giorni scarsi nelle sale e ventitrè miliardi delle vecchie lire:è la diversita d'accoglienza per "Festival",che propone un Massimo Boldi in inedita versione "seria" e il consueto "bauscia" che a suon di "Ciao cipollino!" incassa come quasi nessuno in Italia.Va detto che "Festival" non decisamente un bel film:lasciamo stare qualche ovvietà in sceneggiatura,a volte la colonna sonora non gli fa un buon servizio e tutto sommato non dice niente di nuovo sulla crudeltà di certi aspetti del mondo del cinema.Però, alle prese con un personaggio non simpaticissimo,che all'occasione non si risparmia dal fare una carognata,Massimo Boldi fa un buon lavoro,mettendosi al servizio del film e gioca sulle sfumature.Ma gli è anche superiore Gianni Cavina nel ruolo dell'agente del protagonista che subirà da lui un gesto infame:un'ottima prova di un attore non apprezzato quanto meriti dal nostro cinema,un sapido impasto di giovialità e amarezza reso da interprete di valore.
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