Regia di Pupi Avati vedi scheda film
Ex sovrano dei botteghini, il comico Franco Melis (Massimo Boldi), in picchiata artistica verticale, vede l'occasione per il proprio rilancio in un film in concorso a Venezia. Ma quando il momento dell'assegnazione della Coppa Volpi sembra arrivato, uno dei giurati (Di Stasio), avvelenato da un antico sopruso, riuscirà a vanificare il sogno di Melis.
Con Boldi, Avati tenta nuovamente l'operazione che gli riuscì con Abatantuono in Regalo di Natale, riprendendo una tematica che ha precedenti blasonati (Viale del tramonto) ed ispirandosi alla vicenda personale di Walter Chiari, attore dalle alterne fortune cinematografiche. Ma le quinte del Festival veneziano sono raccontate in modo eccessivamente caricaturale e Boldi è troppo limitato nel repertorio drammaturgico per fuoriuscire dalla gabbia del suo talento comico. Totò Cascio, Gian Luigi Rondi, Gillo Pontecorvo e Claudio G.Fava compaiono nella parte di loro stessi, ripresi al Lido durante il concorso del '95.
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