Regia di Todd Solondz vedi scheda film
Film crudo, spietato ma anche tenero. Solondz distrugge la protagonista del film senza riguardo, dimostrando come a volte la realtà vada oltre a quelli che pensiamo come limiti, può invece morderti ferocemente senza che nessuno accorra in tuo aiuto. La piccola Dawn, che non va dietro ai vezzi delle sue coetanee ed è genuinamente bruttina, cade nella dolorosa tagliola della vita, per lei più grigia che mai perchè diversa dagli altri, proprio per questo messa in gabbia, pronta per raccogliere gli insulti e le frustrazioni dei suoi compagni di scuola, tutti uguali e insensibili. Dawn non può nemmeno contare nella serenità famigliare, la madre le preferisce la sorella più piccola, due personaggi questi che riportano alla luce quanto una persona possa essere laida e sporca dentro, esseri viventi solo per il piacere personale e per i propri interessi, senza cuore e inconsapevolmente schiavi; come quando l'odiosa bambina che seppur rapita da un pedofilo rimane felice perchè libera di guardare la televisione quanto le pare senza la sorella maggiore fra i piedi, un incomodo da cui liberarsi accusandola sempre e comunque. Il padre di Dawn è assente, foglio di carta che vive assecondando le volontà della moglie, il fratello è quasi sempre cinico, seppur sia uno dei pochi con cui la ragazzina riesca a confidarsi di tanto in tanto, mostrando come anche le persone negative abbiano in fondo qualcosa di buono, purchè siano diverse. Perchè la diversità è scaturita da molti contesti e possibilità, da difetti fisici o da problemi familiari, da caratteri irruenti o forti traumi, come il bulletto che inizialmente tortura psicologicamente Dawn ma che le mostra anche il suo lato più dolce e indifeso, alternandolo al proprio essere un "duro", un animo combattuto fra cattiveria e bontà, un continuo sobbalzamento di carattere. Solondz nobilita il diverso, sia anch'esso all'apparenza cattivo, perchè è nella diversità che si possono ritrovare tutti quei sentimenti umani come l'amore e la solitudine che invece sono assenti in tutti gli altri, massa di gente che vive con un macigno di acidità dentro, ma quest'acidità è purtroppo caratteristica di tutti, e anche in Dawn ogni tanto prende il sopravvento, anche lei nel profondo è una ragazzina con i propri difetti, come tutti. La vita è dura, soprattutto per chi non fa parte della massa, "la maggioranza sta, come una malattia" diceva De Andrè; ci si può consolare con qualche amico, tirando avanti finchè la vita dura, con la triste consapevolezza che nella vita si resterà sempre un po' sfigati agli occhi degli altri, bene o male che vada.
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