L'undicenne Dawn Wiener (Matarazzo), secondogenita di una famiglia ebrea, frequenta una normale scuola in una cittadina qualunque del New Jersey. A volte odiata, spesso rimproverata, raramente compresa, Dawn cerca invano di avere un atteggiamento aperto ed essere allegra, mentre lotta per superare quella che sembra essere una pubertà senza fine. Dawn è bruttina, porta occhiali spessi e vestiti orrendi. I genitori le preferiscono Missy, sempre a posto nel suo vestitino rosa. Il solo amico di Dawn è il teppistello Brandon che minaccia sempre di "stuprarla", ma che in fondo non è poi così malvagio.
Note
Il secondo film di Todd Solondz dipinge su una tela già sporcata di soffusa violenza una storia di ordinaria follia collettiva. La descrizione è talmente realista da sembrare falsa, dimostrando - ancora una volta - che al cinema bisogna schiacciare il pedale sulla fiction se si vuole ottenere qualche verità. Il film ha vinto il Sundance nel 1996. Bravissima Heather Matarazzo.
Racconto crudele e tenero sulla (ma non per la) adolescenza, con una giovane protagonista straordinaria. Dei due elementi citati all'inizio, il regista Solondz ha praticamente fatto la propria cifra stilistica.
Rimane forse il mio film preferito di Solondz.Lo potrei riguardare senza mai stufarmi.Cinico e ironico ma potente,con una Heather Matarazzo perfettamente calata nel ruolo.Un cult!
“Why do you hate me?” “Because you’re ugly.”
Dawn Wiener (Heather Matarazzo) è una ragazza dodicenne, sgraziata ed infelice reietta della sua classe in junior high, la cui quotidianità scolastica è fatta di occhiatacce, piccole vessazioni, insulti. Nemmeno fra le mura di casa Dawn riesce a sentirsi apprezzata: il fratello… leggi tutto
Ignorata dai suoi familiari, vessata a scuola da insegnanti e compagni a causa di una bruttezza portata con goffaggine, la dodicenne Dawn Wiener (Heather Matarazzo) si rifugia nel sogno di un amore impossibile, quindi tenta la fuga per New York ma nulla riesce a scuotere l'attenzione di chi le sta intorno. Operina indipendente con qualche velleità di cattiveria, il film di Solondz, vincitore… leggi tutto
lo squallore degli adulti in soda caustica, l'intelligenza che si autosopprime per lasciar spazio a devastanti (malriusciti) tentativi di omologazione, nonchè l'interesse malcelato di altri emarginati, seppur in modo diverso. Un bell'ago a mo' di pugnale nell'amerika ipocrita, imbellettata, imbellettante e pedofila (l'innaturale figura della sorellina rapita appare come una cavia di esperimenti… leggi tutto
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Il regista Todd Solondz a metà anni 90 si fa notare prepotentemente con questo piccolo gioiello di cattiveria e acrimonia. Nel mondo quasi fatato (il titolo originale "Welcome to Dollhouse rende meglio l'idea) e perfetto della provincia americana si perpetua sulle spalle della piccola Dawn Wiener un sistema di torture psicologiche che farebbe paura al più accanito dei serial…
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La scuola sta finendo, almeno per chi non deve sostenere il tanto famigerato esame di maturità. Per tutti gli altri, godetevi queste interessanti opere ambientate tra le mura più odiate dallo studente tipo.
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Commenti (5) vedi tutti
Racconto crudele e tenero sulla (ma non per la) adolescenza, con una giovane protagonista straordinaria. Dei due elementi citati all'inizio, il regista Solondz ha praticamente fatto la propria cifra stilistica.
commento di sasso67Rimane forse il mio film preferito di Solondz.Lo potrei riguardare senza mai stufarmi.Cinico e ironico ma potente,con una Heather Matarazzo perfettamente calata nel ruolo.Un cult!
commento di SaintlySinneril mio film cult!
commento di ramaBuon film indy. Bravi soprattutto il "brutto anatroccolo" Heather Matarazzo e il regista.
commento di moviemanVOTO : 7 Cattivissimo e spietato. Un vero e sincero pugno nello stomaco.
commento di supadany