Regia di Riccardo Milani vedi scheda film
Giovanni è un facoltoso consulente incaricato di svolgere, per conto di una istituzione comunitaria, uno studio sulle periferie delle grandi città, con i loro piccoli e grandi problemi. Monica è una donna che in una di quelle periferie ci vive, per la precisione a Roma, all'interno del famigerato "residence Bastogi". Le loro storie s'intrecciano in funzione del fidanzamento tra i rispettivi figli tredicenni. Il regista racconta un incontro/scontro tra due modi di vita diversi, ed apparentemente inconciliabili. La conclusione della storia non smentisce tale rapporto, ma lascia una porta aperta alla speranza. Il film ha valenza di denuncia sociale, in quanto mostra una periferia disagiata realmente esistente; ovviamente ne "alleggerisce" gli aspetti per renderla idonea ad inserirla in una commedia dai toni "lievi". Non nasconde, comunque, i disagi del sottoproletariato contemporaneo. Scarsità di lavoro, precarietà, difficoltà di convivenza con i "nuovi arrivati" - gli immigrati, le tentazioni offerte dal malaffare e la minaccia dell'intervento di una "giustizia" non percepita come tale. Dall'altro lato c'è il mondo dei benestanti, persone prive di preoccupazioni circa la loro sopravvivenza, e pertanto libere di dedicarsi alle attività che preferiscono e di curare la loro crescita culturale, che però è rappresentata fine a sè stessa. Il film infatti "accusa" questi personaggi - quasi tutti radical-chic - di "predicare bene e razzolare male". Nonostante le loro ampie vedute, hanno estrema difficoltà nel relazionarsi con i sottoproletari, il lato positivo dei quali è la schiettezza. La fine della narrazione giunge piuttosto improvvisa, e mostra un Giovanni consapevole delle differenze tra le due realtà; esse rimangono insanabili, ma non impediscono la nascita di un sentimento vero tra i due protagonisti. Bravi gli attori, seppur "macchiettizzati" - ritengo - a causa della leggerezza del film. In particolare, Paola Cortellesi, nelle vesti di una popolana contemporanea saggia e verace, dà un'ennesima prova delle propria versatilità. Un discreto film, a tratti divertente, a tratti maliconico, e con una certa valenza di denunzia sociale.
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