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Come un gatto in tangenziale

Regia di Riccardo Milani vedi scheda film

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La recensione su Come un gatto in tangenziale

di Furetto60
6 stelle

Commedia simpatica, non banale

Giovanni,alias Albanese,lavora per una "think tank"al parlamento europeo,con l'obbiettivo  di riqualificare le periferie italiane. La sua ex moglie Luce coltiva essenze in Provenza,i due coniugi ormai separati, hanno educato  la figlioletta tredicenne Agnese,secondo i nobili ma teorici  principi dell'uguaglianza sociale, anche se poi essi vivono in una condizione di sostanziale privilegio. E quando Agnese rivela a Giovanni la sua cotta per Alessio, un quattordicenne della borgata romana Bastogi, tristemente nota per essere degardata e malfamata, il  papà và in crisi, pedina  la ragazzina fino alla casa dove Alessio abita insieme alla mamma Monica,una coatta Cortellesi e alle due zie Pamela e Sue Ellen ,due incallite taccheggiatrici. Monica, che lavora onestamente ad una mensa per anziani,moglie di un galeotto macellaio,molto suscettibile,anche se culturalmente modesta, possiede saggezza e sagacia e perciò è altrettanto atterrita all'idea che suo figlio frequenti una ragazzina dei quartieri alti,La teoria sociologica degli opposti che si attraggono,in quanto complementari, trova in questa storiella la sua consacrazione,ovviamente al di la delle macchiette umoristiche, che ovviamente il tema paradossale, per sua natura produce in gran quantità,è intrigante l'accostamento dei due mondi,ovvero l'incomunicabilità fra il centro e la periferia, fra un'alta borghesia intellettuale teoricamente illuminata spesso al vertice delle istituzioni e un proletariato che di quelle stesse istituzioni diffida istintivamente,la frase "è un magna magna" ricorre sistematicamente come un refrain a dimostrazione della totale mancanza di fiducia nel governo e nella politica.Il discorso conclusivo di Giovanni alla commissione europea,che prende una piega ben diversa da quello concordato formalmente, è un atto di umilità e al contempo di sconfitta:"pensare" nello splendido e lussuoso salone di Bruxelles ,ai problemi delle periferie, non li risolve,bisogna conoscerli per davvero, viverci e affondarci le mani  dentro,per capire qualcosa, altrimenti è solo fuffa.

Albanese e Cortellesi sono bravissimi e interpretano i due ruoli con estrema abilità e credibilità.

Si ride e si  riflette.

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