Regia di Riccardo Milani vedi scheda film
Opera imperfetta ma non da buttare, con protagonisti validissimi e godibili camei. Forse non particolarmente ispirato, ma simpatico, allegro e con qualche trovata originale. Sufficiente, a patto di non avere grandi aspettative.
Ammetto che il mio giudizio sulle opere di Milani è influenzato dal suo Il posto dell'anima, che per me rimane un'opera unica, che racconta luoghi a me cari, che non si possono scindere dal giudizio complessivo. Come un gatto in tangenziale è lontanissimo dal film del 2003, eppure qua e là affiora lo spirito che lo animava: il valore delle persone, l'importanza della solidarietà e la capacità di trascendere i luoghi comuni.
Purtroppo, a parte alcune nobili intenzioni che si intravvedono sullo sfondo, qui tutto è un po' troppo stereotipato e caricaturale, tanto da sfiorare il confine del grottesco. Non mancano le trovate a sorpresa, anche se il potenziale comico sembra più sulla carta che nella pratica: lo stesso personaggio di Claudio Amendola, per esempio, avrebbe potuto trovare ben altra dimensione, pur restando indubbiamente una piccola chicca. Altrettanto la presenza della Leosini.
La sceneggiatura a tratti arranca e l'opera nel suo insieme sembra avere il fiato corto. Si passa da contrapposizioni esasperate a riconciliazioni un po' improvvise.
Il finale sembra una celebrazione del motto latino in medio stat virtus, pur lasciando un pochino di amaro in bocca.
Sicuramente senza Albanese e la Cortellesi sarebbe stato difficile trovare particolari motivi di interesse nella visione, che quindi si può raccomandare soprattutto ai loro estimatori.
Qualcuno ci ha visto una banalizzazione delle differenze sociali, mentre personalmente ritengo che il messaggio di fondo voglia essere semmai che un modo per incontrarsi "a metà strada" ci possa sempre essere. Non tanto poichè non esistono differenze, ma perchè tutto sommato dal confronto nasce sempre una riflessione, che può permettere di valorizzare ciò che sembra distante e alieno.
In generale si ride occasionalmente, si sorride frequentemente, e comunque tra le buone prove attoriali, i paesaggi e le ambientazioni particolari e molto caratterizzati, e nobili comparsate e camei, il livello della visione si mantiene sempre su una media sufficiente o più che sufficiente.
Filmetto a tratti gustoso, a tratti un po' incespicante, che di sicuro non lascia il segno, ma allieta senza particolari pretese e un pochino può perfino stimolare qualche riflessione.
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