Regia di Sergio Sollima vedi scheda film
Un poliziesco all'italiana che s'apre come uno spaghetti-western, e che si porta avanti e si conclude come un noir disperato. Bravo come al solito, Sollima riesce a dare ritmo ad una struttura narrativa già buona in sè, ma che in altre mani sarebbe solo diventata un'agonia narrativa. Fabio Testi nel ruolo del criminale che alcuni politici vogliono uccidere è molto credibile, e porta sul proprio corpo i tratti del "maledetto": affascinante e dalla vita incerta. Ma il vero punto di forza, oltre a Sollima stesso, è Oliver Reed. Duro, scontroso e irrimediabile. Il finale è accecante, sia per noi spettatori che il protagonista, il vice direttore del carcere Vito Cipriani.
Il gioco mai logoro della coppia di amici-nemici, trova in "Revolver" una sfumatura disperata che gli da quella bellezza estetica e quella forza narrativa capaci di salvare un film. In questo caso la pellicola non corre rischi di naufragio tra una scena e l'altra, ma di certo la "coppia" e il modulo on the road, sono colonne solide per un bel film solido.
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