Regia di Ulu Grosbard vedi scheda film
L'ho visto in lingua originale e possiedo sia il VHS che il vinile gelosamente custoditi.
Non ho avuto difficoltà a salirci visto il ritmo brioso e le trovate di regia davvero tipica di quel periodo ed anche se nella seconda parte la sceneggiatura è un pò sfilacciata il film è riuscito a mio avviso. Non è sicuramente il film più famoso con Hoffman ma la sua caratterizzazione di questo musicista compositore che ha raggiunto il successo con il pubblico ma è sull'orlo di una crisi di nervi rimane una delle mie preferite.
La storia si svolge in una splendida New York: George Soloway è un chitarrista di successo al top della sua carriera e come molti artisti famosi va dallo psichiatra per soffocare le sue fobie.
Attraverso vari flashback scopriamo il suo infelice passato sentimentale ma è soprattutto il presente che lo preoccupa dato che un fantomatico pettegolo a nome Harry Kellerman racconta cattiverie di ogni genere sul suo conto e sul conto delle persone con cui viene a contatto come amici, amanti, produttori. George intraprenderà una indagine personale alla ricerca del perduto equlibrio e del misterioso Kellerman che è uno spauracchio nato dalle sue ossessioni.
Ho il vinile e lo ascolto sempre volentieri soprattutto il brano che apre e chiude il film The last morning dei Dr Hook.
La sceneggiatura nella seconda parte
Come ho già detto è una delle mie preferite di Hoffman: lo trovo brillante sia quando iterpreta il presente del suo personaggio un pò esaurito e nervoso sia la giovinezza ingenuo ed insicuro.
Davvero brava, peccato che il suo personaggio entra in scena molto avanti nella storia.
Sempre bravo.
Briosa e fantasiosa sempre in bilico fra realtà e ricordo incubo e sogno.
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