Da annni Lorenzo vive a Milano. Ora torna nella natìa Sicilia per rimettere in senso la vecchia casa di famiglia e poi venderla. Il terzetto di operai a cui affida i lavori viene da una comunità terapeutica per malattie mentali, sicché Lorenzo entrare in contatto con questa realtà, nuova e insospettata, che provoca in lui un ripensamento non solo sull'utilizzo della casa, ma anche su tutta la sua esistenza.
Note
Niente a che vedere con l'omonimo (e bellissimo) romanzo di Georges Simenon. E nemmeno con la campagne pubblicitarie con cui il regista si è affermato. Il suo esordio nel cinema è velleitario, confuso, scialbo, malgrado le intenzioni "impegnate".
Ennesima favola sul mondo dei cosiddetti matti, senza grandi verità o novità da rivelare. Le situazioni messe in evidenza da Alberto Simone, genero di Nino Manfredi, non sono nuove, nel senso del necessario approccio basagliano alla patologia.
Fortunatamente fuori da ogni logica da barzelletta, i malati di mente sono descritti secondo qualche stereotipo di troppo, come dimostra la… leggi tutto
Film da guardare solamente per la presenza della sempre bella e conturbante (oltre che intensa) Isabelle Pasco,gia' vista in altre Pellicole non del tutto facili,ma qua appena spunta fuori fa sempre la sua bella figura.voto.5. leggi tutto
Ennesima favola sul mondo dei cosiddetti matti, senza grandi verità o novità da rivelare. Le situazioni messe in evidenza da Alberto Simone, genero di Nino Manfredi, non sono nuove, nel senso del necessario approccio basagliano alla patologia.
Fortunatamente fuori da ogni logica da barzelletta, i malati di mente sono descritti secondo qualche stereotipo di troppo, come dimostra la…
Film da guardare solamente per la presenza della sempre bella e conturbante (oltre che intensa) Isabelle Pasco,gia' vista in altre Pellicole non del tutto facili,ma qua appena spunta fuori fa sempre la sua bella figura.voto.5.
Sotto le righe, costantemente. Dalla regia alle interpretazioni, nonostante un asso nella manica come Manfredi - utilizzato comunque poco e male. La storia stessa è piuttosto banale e farcita di luoghi comuni e facili pietismi. Film trascurabile.
Un atto di presunzione da parte del regista, anche sceneggiatore e della produttrice, figlia di Manfredi. Si sono abbastanza approfittati della presenza di Manfredi per avere i denari venuti anche da fuori, ma anche se il soggetto, non è molto originale, aveva degli spunti discreti e da indagare, la regia non è riuscita a centrare il bersaglio. La direzione di attori non si improvvisa (e…
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