La recensione su Slumber - Il demone del sonno

Slumber - Il demone del sonno (2017): locandina

Presso lo studio di Alice (Margaret Denise Quigley) -specialista dei disturbi del sonno- si presenta una famiglia già provata per la perdita di un bambino. Il piccolo Daniel in particolare manifesta paralisi del sonno, mentre gli altri componenti hanno differenti disturbi, con prevalenza di sonnambulismo. Dopo essersi sentita intimimamente coinvolta per questioni personali -a causa della perdita di un fratello da piccola- Alice alloggia nella casa dei pazienti e intuisce che le manifestazioni notturne sono opera di una non meglio definita entità demoniaca, nota come Nocnitsa.

Slumber - Il demone del sonno (2017): Maggie Q, Kristen Bush

"Quel mostro maledetto l'ha trovato. Cerca bambini che non dormono ma che non siano svegli, perché lui non esiste nel mondo reale... ma nel mondo dei sogni, o solo tra le crepe dei due mondi (...) I greci lo chiamavano Mora, i persiani Night Hag, in Russia è conosciuto come Nocnitsa... è detto anche Strega della notte. Anticamente conosciuto come Incubus: un demone che esiste fin da quando l'uomo ha imparato a sognare." (Amado / Sylvester McCoy) 

Slumber - Il demone del sonno (2017): Maggie Q, Lucas Bond

La paralisi del sonno è un fenomeno traumatizzante per chi ne fa esperienza: è dovuta ad un tardo riflesso dell'attività motoria del corpo percui, svegliandosi all'improvviso, il movimento fisico è impedito. Chi l'ha provata è rimasto terrorizzato dallo stato di coscienza seguito dalla immobilità motoria. Questo fenomeno (clinicamente spiegato) in passato ha dato origine a molte mitologie, tra le quali quella cristiana che attribuiva il fenomeno (spesso accompagnato dalla sensazione di un peso sul corpo) ai demoni: quelli che affliggevano le donne erano entità maschili, incubi (etimologicamente: da stare sopra); mentre sugli uomini agivano i demoni femminili succubi (stare sotto).

Slumber - Il demone del sonno (2017): Maggie Q, Lucas Bond

Già Wes Craven, nell'ormai lontano 1984, in merito alla pericolosità dei sogni, realizza Nightmare (la radice etimologica del nome sta ad indicare, appunto, incubo notturno). Da lì in poi i film con presenze di "demoni del sonno" non si contano più. Tentare di aggiungere qualcosa di nuovo in campo horror e, nello specifico, nel sottogenere "boogeyman" non è certo cosa semplice, così come è altrettanto vero che quasi impossibile è realizzare un prodotto tanto emulativo, piatto, senza scossoni indotti che non siano quelli prodotti dai fastidiosi effetti sonori. Già film recenti come Badabook (sopravvalutato un po' ovunque) e Somnia (dimenticato appena uscito in home video) erano fortemente a rischio di effetto sedativo per lo spettatore. Figurarsi questo Slumber, film diretto (e scritto) da Jonathan Hopkins, giovane regista di poche speranze che qui debutta ufficialmente dopo aver partorito tre cortometraggi. Oltre ad una direzione tecnica disastrosa, questo Slumber è limitato nel contenuto, e -cosa fondamentale- non spaventa per niente. Al contrario produce -suo malgrado- sostanziose risate a causa del buffo personaggio Amado (Sylvester McCoy) e sprofonda nella banalità più ingiustificabile con la rappresenta di un mostro fatto con una datata computer grafica. Gli attori, lasciati allo sbaraglio da una regia assente e impreparata, si muovono increduli su un set catastrofico dove più della storia, è la stessa messa in scena che ripercorre obsoleti e tediosi cliché. Dura poco, ma vedere di questa roba è tutto tempo perso. Sembra di assistere ad uno dei molti modesti (e dimenticati) horror di inizio millennio (cose tipo il noioso Boogeyman diretto da da Stephen Kay e seguiti). Ah... ovviamente, sui titoli di testa, ci raccontano che la storia è ispirata a fatti realmente accaduti. Certo, come no? Impossibile dubitarne!

Slumber - Il demone del sonno (2017): Kristen Bush, Lucas Bond

Citazione

"The word 'nightmare' is derived from the old english word 'Mare', a demon that torments peoples with horrifying dreams." (Sovrimpressione prima dei titoli di testa)