Regia di Ralph Fiennes vedi scheda film
Un buon film, non privo di imperfezioni più o meno gravi, ma sicuramente onesto e riuscito, che fa del personaggio di Nureyev il fulcro centrale della storia. Vale soprattutto per la straordinaria componente tecnica che tra luci, cromatismi, immagini in movimento e atmosfere, riesce perfettamente a ricreare la magia delle esibizioni. Voto 6,5
Ralph Fiennes, alla sua terza regia, si cimenta nella difficile impresa di portare sullo schermo la complessa storia del leggendario ballerino sovietico Rudol’f Nureev dalla sua infanzia fino alla richiesta di asilo politico in Francia, avvenuta nel 1961. Il risultato è un film elegante, impeccabile, raffinato ed estremamente accurato nella ricerca della cifra stilistica ideale per ricreare la magia delle esibizioni del ballerino in ogni singolo movimento, riuscendoci perfettamente grazie all’ammirevole coraggio e sforzo fisico di Oleg Ivenko (meno bravo nella recitazione) e, soprattutto, grazie alla straordinaria armonia tra inquadrature, luci, cromatismi, atmosfere e colonna sonora. Nonostante la struttura prolissa e convenzionale della narrazione, Fiennes sceglie, giustamente, di rimanere piuttosto defilato sia come attore che come regista, con lo scopo di far emergere il personaggio di Nureev trasformandolo nel protagonista assoluto nonché nell’essenza del film, evidenziando in particolare il suo carattere difficile, la sua idea di danza come forma d’arte e di comunicazione e il suo odio nei confronti di chi desiderava manipolarlo, tutti temi interessanti trattati non sempre con l’accortezza necessaria. Per fare ciò, però, il regista accantona parzialmente i personaggi secondari, che a volte risultano abbozzati e poco caratterizzati, soprattutto per quanto riguarda i rapporti che intercorrono tra loro ed il ballerino. Come ultimo appunto, è da sottolineare la notevole ricostruzione del clima della guerra fredda, soprattutto quando, nell’ultima parte, il film prende ritmo e si susseguono una serie di scene efficaci, prive di fronzoli e sicuramente cariche di tensione. Dunque un buon film, non privo di imperfezioni più o meno gravi, ma sicuramente onesto e riuscito. Vale soprattutto per la straordinaria componente tecnica.
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