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Il demone di Laplace

Regia di Giordano Giulivi vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Il demone di Laplace

di undying
6 stelle

Riuscito tentativo di realizzare un tipo di cinema che guarda al passato, per tecnica e stile, ma reso innovativo da una sceneggiatura originale e coinvolgente.

 

locandina

Il demone di Laplace (2017): locandina

 

"Questo esperimento tende a dimostrare come qualunque cosa, compresa la mente umana, sia matematicamente descrivibile e, dunque, prevedibile. Dopo lunghi studi sono riuscito a elaborare delle formule matematiche che descrivono la personalità dell'essere umano con una tale precisione da anticipare ogni singolo gesto, o pensiero." (Cornelius)

 

Carlotta Mazzoncini

Il demone di Laplace (2017): Carlotta Mazzoncini

 

Un team di ricerca scientifico porta avanti complicati esperimenti finalizzati a prevedere, nell'atto di rompere un bicchiere, quanti frammenti di vetro ne possano derivare. Quel team viene invitato su un'isola deserta, ospite del misterioso Cornelius, singolare personaggio che abita su un dirupo, in una eccentrica dimora. Appena raggiunta la casa, un meccanismo di sicurezza tiene prigionieri gli ospiti: costretti a fare parte di un esperimento sulla prevedibilità delle azioni, sottoposte anch'esse ad un principio di predestinazione che annulla la facoltà di pensiero. La presenza di Cornelius è solo virtuale, ed è rappresentata da inusuali interventi su un nastro magnetico pre-registrato. Una miniatura della casa, con pedine di scacchiera -tante quanto gli scienziati- testimonia che ogni mossa, ogni scelta, ogni azione è già scritta. Pertanto prevedibile. Una regina nera  -che nella realtà ha la forma di una cassa meccanica semovente- si mette alla caccia delle singole pedine: rappresenta un pericolo mortale per ciascuno presente nella casa.

 

Carlotta Mazzoncini, Walter Smorti

Il demone di Laplace (2017): Carlotta Mazzoncini, Walter Smorti

 

"Se esistesse un intelletto, in grado di conoscere di ogni oggetto presente nell'Universo sia la posizione che la forza che lo sta animando... se questo intelletto inoltre fosse così grande da sottoporre ad analisi una tale mole di dati, esso racchiuderebbe il tutto in una unica formula, dalla quale sarebbe possibile dedurre ogni evento. Sia passato, che futuro. Pierre Simon Laplace, un matematico del Settecento, ipotizzò che tutte le cose presenti in natura, uomini compresi, si comportassero come gli ingranaggi di un unico immenso orologio. E che quindi fosse possibile prevederne le azioni su basi matematiche." (Sophia)

 

Carlotta Mazzoncini

Il demone di Laplace (2017): Carlotta Mazzoncini

 

A chi ancora pensa che in Italia non ci siano registi in grado di realizzare film originali e interessanti, consigliamo di prendere visione di questo intrigante lavoro, scritto e diretto dai fratelli Giulivi (Giuliano in regia e Duccio in sceneggiatura). Con un occhio alle atmosfere oniriche e surreali di Tourneur, i due validi autori decidono di realizzare un insolito film -tutto rigorosamente in bianco e nero- sfruttando la bella idea di Silvano Bertolin e Ferdinando D'Urbano, che per l'occasione prendono spunto dalla reale figura del matematico, vissuto nel XVIII° Secolo, Pierre Simon Laplace, fautore del calcolo probabilistico, enunciato nel trattato Théorie analytique des probabilités. Il demone di Laplace non è solo un lavoro originale per contenuto ma figura anche molto ben realizzato con una tecnica oggi purtroppo dimenticata. Ombre, chiaroscuri, luci soffuse fanno da contorno ad una scenografia espressionista che rimanda a lavori raffinati dei più noti Fritz Lang, Paul Leni o del già citato Jaques Tourneur. La presenza di cellulari e computer ci ricorda che l'ambientazione è contemporanea, ma l'anima che muove la storia è -volutamente- classica. Ed è proprio questo insolito accostamento -tra passato e presente, tra scienza e magia, tra formule matematiche e ambientazioni gotiche- che contribuisce a rendere affascinante lo stile di una regia attenta, fedele alla tradizione ma anche originale, come dimostrano i movimenti di macchina o le incantevoli dissolvenze. Giuliano Giulivi aveva già diretto, nel 2007, lo sconosciuto Apollo 54 ma è con questo intrigante Il demone di Laplace che riesce (all'estero) a raccogliere i favori della critica, restando ingiustamente inedito proprio nel paese d'origine. 

 

Alessandro Zonfrilli

Il demone di Laplace (2017): Alessandro Zonfrilli

 

"Mi rivolgo a coloro che cercheranno di comprendere ciò che è successo in questa villa (...) Il sottoscritto ha compiuto una scoperta rivoluzionaria, una scoperta che porrà l'uomo di fronte alla sua reale natura. Che non è quella di un essere autonomo nelle proprie decisioni. Ciò che noi chiamiamo libero arbitrio, altro non è che una mera illusione. Tutto quello che avviene, compreso le nostre azioni, i nostri pensieri, le nostre emozioni, risponde a una ferrea logica di causa ed effetto. In quest'ottica sono riuscito ad elaborare, o meglio a trovare, una formula matematica capace di prevedere i comportamenti umani con la stessa precisione con cui si può calcolare che, in un minuto, la lancetta dei secondi avrà compiuto un giro completo (...) Sembra quasi che, tra le pieghe di queste equazioni, si nasconda un demone, una sorta di mostro che divora chiunque si avvicini, chiunque ne venga a conoscenza, chiunque cerchi di trarne vantaggio. Non c'è alcun beneficio nel conoscere il proprio futuro. Divampa invece il desiderio di cambiarlo, di smentire le previsioni. È proprio così che l'essere umano reagisce dinanzi alla formula. Ed è così che inizia a perdere una battaglia in cui le mosse consentite sono già tutte contemplate. Tutte. Tranne, chiaramente, quelle impossibili." (Cornelius)

 

Walter Smorti, Alessandro Zonfrilli

Il demone di Laplace (2017): Walter Smorti, Alessandro Zonfrilli

 

"Nel dare forma alla nostra vita, siamo la stecca da biliardo, il giocatore o la palla? Siamo noi a giocare, o è con noi che si gioca?" (Zygmunt Bauman)

 

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