Un team di ricercatori ha elaborato un software capace di prevedere l'evoluzione di semplici eventi fisici. Il test finale, che consiste nel calcolare in anticipo il numero di frammenti di vetro prodotti dalla caduta di un bicchiere, è stato un successo. Attirato da questi risultati, il misterioso professor Cornelius invita il team nella sua villa sperduta su un'isola remota, tenendo ben celato il vero scopo dell’'ncontro. Accompagnati da Alfred, un uomo di mare ingaggiato da Cornelius, i sette ricercatori giungono sul posto, trovandolo desolato e solitario. L'unica abitazione presente è la dimora del professore, eretta sulla cima di una rupe e raggiungibile esclusivamente con un vecchio ascensore. L'ingresso nella villa lascia gli otto personaggi sconcertati: ad accoglierli non c'è nessuno. Una breve esplorazione dell'ambiente li porta ad imbattersi in un bizzarro modellino della casa in cui si trovano. Su di esso sono presenti otto pedoni, identici a quelli degli scacchi, che sembrano spostarsi in perfetta sincronia con i movimenti dei protagonisti. Il funzionamento del congegno, del tutto meccanico, suggerisce la folle idea che chi lo ha costruito sia riuscito a prevedere ogni spostamento dei futuri ospiti. In un videomessaggio appare Cornelius, annunciando che è appena iniziato un nuovo esperimento. Gli otto protagonisti decidono di andar via, ma l'ascensore non funziona più. L'avanzare della notte li condurrà a situazioni paradossali, in un crescendo di tensione che metterà a dura prova non solo i loro nervi, ma anche una delle certezze più radicate: quella di disporre di libero arbitrio.
Davvero affascinante quest'opera italiana dalle atmosfere gotiche e retrò incentrata sul tema esistenziale del libero arbitrio. Troppo fuori dagli schemi ed acuta per essere distribuita in un paese afflitto da esterofilia e da decenni di produzioni caratterizzate da linguaggi standard, effetti mirabolanti e conformismo culturale.
Artisticamente è anche interessante (soprattutto la fotografia) ma chiunque parli italiano e abbia un paio di orecchie, dopo 10 minuti è tentato di abbandonare la visione: il parlato è terribile! Peccato perché tutto il resto è un omaggio molto interessante a un cinema affascinante ormai così lontano nel tempo.
Riuscito tentativo di realizzare un tipo di cinema che guarda al passato, per tecnica e stile, ma reso innovativo da una sceneggiatura originale e coinvolgente.
"Questo esperimento tende a dimostrare come qualunque cosa, compresa la mente umana, sia matematicamente descrivibile e, dunque, prevedibile. Dopo lunghi studi sono riuscito a elaborare delle formule matematiche che descrivono la personalità dell'essere umano con una tale precisione da anticipare ogni singolo gesto, o pensiero." (Cornelius)
Un team di… leggi tutto
Fotografia: l'unica cosa salvabile. Bel b/n, chiari influssi del cinema surrealista ma anche dei B-movie americani d'anteguerra, una spruzzata di Jacque Tourneur. Script: pretenzioso. Il libero arbitrio richiede ben altra cultura teologica e filosofica. Recitazione: penosa, alle recite del liceo eravamo allo stesso livello. Effetti ed animazioni: lasciamo perdere. leggi tutto
Fotografia: l'unica cosa salvabile. Bel b/n, chiari influssi del cinema surrealista ma anche dei B-movie americani d'anteguerra, una spruzzata di Jacque Tourneur. Script: pretenzioso. Il libero arbitrio richiede ben altra cultura teologica e filosofica. Recitazione: penosa, alle recite del liceo eravamo allo stesso livello. Effetti ed animazioni: lasciamo perdere.
Alcuni studiosi, i quali hanno elaborato una formula matematica in grado di fare previsioni su eventi futuri, sono convocati dal professor Cornelius presso la sua dimora su un'isola. Il team di ricercatori raggiunge in barca l'isola, apparentemente deserta, e, successivamente, la magione del professor Cornelius, ove nessuno li attende. E' presente all'interno un congegno meccanico che mostra in…
"Questo esperimento tende a dimostrare come qualunque cosa, compresa la mente umana, sia matematicamente descrivibile e, dunque, prevedibile. Dopo lunghi studi sono riuscito a elaborare delle formule matematiche che descrivono la personalità dell'essere umano con una tale precisione da anticipare ogni singolo gesto, o pensiero." (Cornelius)
Un team di…
Il cinema horror italiano, considerato un po' ovunque avviato da Riccardo Freda (ma con enorme contributo di Mario Bava) quando realizza I vampiri (1957), contempla i suoi migliori esemplari nel filone "gotico"…
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Commenti (4) vedi tutti
Davvero affascinante quest'opera italiana dalle atmosfere gotiche e retrò incentrata sul tema esistenziale del libero arbitrio. Troppo fuori dagli schemi ed acuta per essere distribuita in un paese afflitto da esterofilia e da decenni di produzioni caratterizzate da linguaggi standard, effetti mirabolanti e conformismo culturale.
commento di bombo1Una noia mortale sin dall’inizio, andando avanti è anche peggio! Una cagata assoluta di film, pessima recitazione! Non guardatelo!
commento di fabyxArtisticamente è anche interessante (soprattutto la fotografia) ma chiunque parli italiano e abbia un paio di orecchie, dopo 10 minuti è tentato di abbandonare la visione: il parlato è terribile! Peccato perché tutto il resto è un omaggio molto interessante a un cinema affascinante ormai così lontano nel tempo.
commento di Yayas82Riuscito tentativo di realizzare un tipo di cinema che guarda al passato, per tecnica e stile, ma reso innovativo da una sceneggiatura originale e coinvolgente.
leggi la recensione completa di undying