Trama
David, che sopravvive facendo i lavori più disparati, incontra Lena, che si è appena trasferita a Parigi, e se ne innamora. Subito dopo, però, la sua esistenza viene sconvolta dall'improvvisa morte di sua sorella. Al di là dello shock e e della sofferenza, David si ritroverà da solo a prendersi cura della piccola nipote Amanda.
Approfondimento
QUEL GIORNO D'ESTATE: LE VITTIME COLLATERALI DEGLI ATTENTATI TERRORISTICI
Diretto da Mikhaël Hers e sceneggiato dallo stesso con Maud Ameline, Quel giorno d'estate racconta la storia di David, un ventiquattrenne che vive nella Parigi dei nostri giorni dove fa lavori strani e si innamora della bella Lena. Sin da subito, l'esistenza di David viene brutalmente sconvolta dall'improvvisa morte della sorella in un attacco terroristico. Oltre a dover sopportare lo shock per quanto avvenuto e il peso del dolore, David si ritrova a dover badare da solo ad Amanda, la nipotina di sette anni.
Con la direzione della fotografia di Sébastien Buchmann, le scenografie di Charlotte de Cadeville, i costumi di Caroline Spieth e le musiche di Anton Sanko, Quel giorno d'estate mostra come vengono influenzate le esistenze di coloro che sono le vittime collaterali degli attentati terroristici. I mass media hanno la tendenza a concentrarsi sulle vittime dirette mentre pochi sono quelli che si chiedono a quale destino andranno incontro i famigliari più stretti. Attraverso la storia di David, Quel giorno d'estate mostra come cambi a livello personale e sociale la vita di un comunissimo giovane dopo l'attentato terroristico in cui perde la vita la sorella. Così facendo, fornisce anche un ritratto della gioventù della contemporanea Parigi, di quella che è stata definita la "generazione Bataclan" e che è stata oggetto di tanto dibattito (politico e sociologico) dopo il tremendo attacco del 13 novembre 2015.
Su una cosa però il regista ha le idee chiare: Quel giorno d'estate non è un film sul 13 novembre e non è nemmeno un melodramma su quello che la stampa internazionale ha definito "l'11 settembre francese": è semmai una storia universale che vuole, nel suo piccolo, parlare di tutti gli attentati terroristici del mondo e del calvario che ogni singolo attentato comporta. Al di là della città in cui è ambientato, Quel giorno d'estate ricorda come il terrorismo crei orfani, frantumi le famiglie e danneggi le vite delle persone, costringendole a confrontarsi con questioni essenziali dell'esistenza umana, come la perdita, il dolore, le relazioni affettive, la genitorialità e l'amicizia.
Ha dichiarato il regista in occasione della partecipazione del film al Festival di Venezia 2018 nella sezione Orizzonti: "Per i miei film precedenti, ho tratto ispirazione dalla malinconia per il mio passato. Per Quel giorno d'estate sono invece partito dal caos in cui è piombata Parigi dopo il 13 novembre per mostrare la violenza del tempo in cui viviamo. Gli attacchi terroristici hanno minato per sempre tutte le nostre certezze, facendoci vivere con nell'incubo continuo. È stata l'urgenza del presente a guidarmi con convinzione verso la necessità di fare questo film. Sentivo il bisogno di catturare quel qualcosa di estremamente fragile, quasi elettrico e convulso che sta prendendo piede in questi tempi moderni, in questo caso nella mia città, Parigi. Lungi dal voler dipingere il ritratto di una Francia catastrofica, ho voluto adottare un punto di partenza piuttosto cupo per "depressurizzare la cabina" in un certo senso... E proseguire da lì non attraverso la rinuncia e il catastrofismo, ma attraverso i rapporti umani e i sentimenti, in quella che, dal mio punto di vista, è l'unica combinazione possibile per un mondo più vivibile".
Il cast
A dirigere Quel giorno d'estate è Mikhaël Hers, regista e sceneggiatore francese. Nato a Parigi nel 195, Hers ha studiato Produzione cinematografica a La Fémis, dove si è diplomato nel 2004. Ha mosso i primi passi come regista realizzando cortometraggi che sono stati selezionati e premiati in varie rassegne,… Vedi tutto
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Commenti (6) vedi tutti
Un film non mediocre ma mediano, nel senso che veleggia come una barca nel mare in bonaccia, senza quel guizzo in più che lo renda diverso da tante pellicole che affrontano il tema della paternità involontaria, in questo caso di un giovane che si ritrova, suo malgrado, tutore della nipote rimasta orfana
leggi la recensione completa di galavernafilm che tratta una vicenda drammatica in modo delicato, normale, senza esagerazioni o forzature.
commento di Artemisia1593Se lo si guarda senza la pretesa di assistere a un capolavoro, ci si alza soddisfatti della scelta fatta: semplice, lineare, garbato, diretto bene, ma soprattutto MOLTO BEN INTERPRETATO. Voto: 7.
commento di Roberto MorottiGarbata commedia drammatica,non c'e' approfondimento politico sociale ma e' ben recitata.
commento di ezioUno spaccato di vita vera all'interno di eventi drammatici. Ben interpretato, ben diretto. Quante di più ce ne vorrebbero di opere così.
commento di bombo1Ovvero: quando l' "Esprit de finesse" prevale sulla pornografia del dolore e degli effettacci.
leggi la recensione completa di laulilla